Timeline Film Festival di Carate Brianza: una grande opportunità per la cultura cinematografica e la scuola

Le tre giornate del Timeline Film Festival di Carate Brianza andrebbero santificate, sotto la protezione congiunta di tutte le Muse. Eppure in pochi ancora lo conoscono. Andrebbero santificate perché sono un’occasione di civiltà, di cultura, arte, bellezza e impegno; perché fanno incontrare la buona scuola che sa educare il pensiero critico, curare e far emergere la creatività, pensare lo sviluppo dalla base; perché dimostrano che la scuola è viva anche in un paese sofferente e può aiutarlo a risorgere. Per tre giorni studenti e insegnanti delle scuole italiane ed europee, film maker e giovani delle scuole di cinema si incontrano a Carate, nel cuore verde della Brianza, per parlare di ambiente e sviluppo sostenibile, di diritti umani e legalità, di integrazione ed intercultura. Parlano attraverso il linguaggio dei video che hanno realizzato: corti, spot, docu-video, cartoni animati. Mille stili, mille visioni della realtà prendono forma attraverso l’occhio cinematografico: il colore, la musica, la parola, l’immagine s’intrecciano in un connubio creativo che racconta il dolore, lo sgomento e le paure dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze che vivono l’emergenza e l’instabilità ma anche il desiderio di bellezza e la speranza. Da Saragozza, da Catania, da Milano, da Pisa, da Salerno, da Roma, da Zagabria, da Valencia da Vienna approdano al Timeline stralci di mondo e di vite raccontate sempre da punti di vista unici, capaci di muovere la discussione, la riflessione e l’emozione : “Stop al femminicidio” dei ragazzi e delle ragazze dell’IIS”Vaccarini” di Catania dice no alla violenza sulle donne in un gioco lapidario e netto di immagini che utilizza le parole vere delle donne che hanno subito violenza e che hanno avuto il coraggio di chiedere aiuto; “Di strada” dei ragazzi pisani racconta il dramma di chi non ha casa, vive per strada, non ha progetto di vita; da Angri arriva il video di Cristina Ferrigno che racconta il dolore di chi –un giovane uomo, bello e sportivo- non si riconosce più nel corpo che lo ospita e fugge da sé distruggendosi; da Belgrado un video secco e duro racconta che la guerra non la vince nessuno ma la perdiamo tutti; da Salisburgo e da Palma di Maiorca, da Bari e da Milano sguardi e voci giovani da prospettive inedite ci ricordano la necessità di cura dell’ambiente. Ma il festival va oltre ed entrano in gioco l’inquietudine e la denuncia dei poteri forti, ottusi, travestiti di paternalismi e belle parole, la paura di un’apocalisse dalla quale solo i libri ci salveranno: ed ecco citazioni rivissute, vestite di nuovo, s’intrecciano a sguardi forti dei quali dobbiamo tener conto, che anzi indicano a noi adulti strade da seguire, suggerimenti da cogliere.
Ed è proprio questo il punto: i nostri e le nostre ragazze ci parlano con linguaggio che non è artificiale, è naturale e pensato, gridano al mondo adulto, fragile e confuso, il loro bisogno di rinnovamento, di regole, di armonia. Da qui i ministeri e chi amministra la scuola dovrebbero partire, per lasciarsi guidare nel ripensare modi e forme di educazione e di istruzione.
Gli insegnanti lo sanno e, pur in un periodo difficile dell’anno scolastico, accorrono per raccontare il loro prezioso lavoro di innovazione , per aprirsi ed aprire “nuove finestre”. Lo sanno anche gli studenti : “Torno a Catania diversa, più forte grazie ad un’ esperienza così sconfinata, pronta ad affrontare la prossima battaglia”, dice Ilaria che ha diciotto anni ed è alle porte dell’esame di Stato. Si torna a casa, dunque, carichi di forza, con idee nuove, dopo avere stabilito nuovi sodalizi, dopo avere progettato piani di sviluppo condiviso da portare nelle scuole. E soprattutto si torna a casa grati a chi questo Festival l’ha pensato e lo realizza da cinque anni con grande sacrificio, coinvolgendo le forze attive del territorio, tra mille difficoltà economiche: sono Antonio Resoluto e Gianfranco Zagone dell’ITI “Leonardo da Vinci”. Grazie, dunque, ad Antonio e a Giancarlo, e appuntamento al sesto Timeline Filmfestival.

PINA ARENA