STRATEGIA SALVA SUOLI, 10 MAGGIO ROAD MAP UE

L’impermeabilizzazione dei suoli è una delle principali minacce al suolo affrontata nella strategia tematica per la protezione del suolo e nella proposta di direttiva quadro sul suolo che la accompagna. Gli orientamenti si ispirano alla recente tabella di marcia per un uso efficiente delle risorse in Europa, pubblicata dalla Commissione europea il 20 settembre 2011. In questa tabella di marcia si propone che, entro il 2020, le politiche dell’Ue tengano conto delle loro ripercussioni dirette e indirette sull’uso dei terreni, e la percentuale di occupazione di terreni (ad es. la perdita di terreni agricoli, terreni semi-naturali e naturali) sia conforme all’obiettivo di raggiungere una quota di occupazione zero entro il 2050. Saranno dunque presentati a Bruxelles il 10 maggio 2012 i nuovi orientamenti della Commissione Ue sulle migliori pratiche da attuare al fine di limitare, contenere o compensare il fenomeno dell’impermeabilizzazione dei suoli. La Commissione ha scelto una sua strategia avvalendosi dell’esempio fornito dalle buone pratiche, da casi di eccellenza e da politiche, legislazioni, meccanismi di finanziamento, strumenti di pianificazione locale, campagne d’informazione attuate in tutta l’Ue in modo da fornire indicazioni precise alle autorità competenti a livello nazionale, regionale e locale e ai tecnici della gestione del territorio. Alle autorità e ai decisori verranno forniti dei documenti da discutere in occasione della conferenza organizzata dalla Commissione sulla bonifica e l’impermeabilizzazione del suolo, che si terra’ a Bruxelles il 10 e 11 maggio 2012. L’impermeabilizzazione del suolo, ossia la copertura del terreno con materiali impermeabili, e’ una delle cause principali di degrado del suolo nell’Ue. Incide spesso sui terreni agricoli fertili, mette a repentaglio la biodiversita’, aumenta il rischio di inondazioni e di rarefazione delle risorse idriche e contribuisce al riscaldamento climatico. I nuovi orientamenti sulle migliori pratiche al fine di limitare, contenere o compensare l’impermeabilizzazione dei suoli, predisposti dalla Commissione europea, contengono esempi di politiche, legislazioni, meccanismi di finanziamento, strumenti di pianificazione locale, campagne d’informazione e molte altre migliori pratiche attuate in tutta l’Ue. Negli orientamenti, si raccomanda una pianificazione territoriale piu’ intelligente e l’utilizzo di materiali piu’ permeabili al fine di preservare il nostro suolo. L’impermeabilizzazione del suolo puo’ pero’ essere limitata grazie a una pianificazione territoriale intelligente e a una riduzione dell’espansione urbana ma l’ Europa e’ il continente piu’ urbanizzato al mondo: ogni anno, 1000 km di nuovi terreni (equivalenti a una superficie piu’ estesa della citta’ di Berlino) sono utilizzati per attivita’ umane e una grande parte di questi finisce con l’essere impermeabilizzata. Se tale tendenza dovesse continuare agli stessi ritmi, tra 100 anni avremmo convertito in terreno urbano un’area delle stesse dimensioni di Francia e Spagna assieme. La formazione del suolo e’ un processo estremamente lento (occorrono diversi secoli per formare un centimetro di suolo); l’impermeabilizzazione comporta quindi danni significativi al suolo, e spesso una sua perdita definitiva. Per tale ragione, sebbene lo sviluppo delle infrastrutture debba essere sostenuto per favorire la crescita economica, e’ necessario rendere la gestione del territorio piu’ efficiente e responsabile.. E’ pero’ possibile mettere a frutto il potenziale di sviluppo nelle zone urbane, ad esempio, riqualificando aree industriali dismesse. Le misure di attenuazione prevedono l’impiego di materiali permeabili anziche’ di cemento o asfalto, un sostegno alle infrastrutture verdi e un utilizzo piu’ diffuso dei sistemi di recupero delle acque naturali. Laddove le misure locali di attenuazione siano insufficienti, sara’ possibile definire misure di compensazione che migliorino le funzioni dei suoli altrove. Gli orientamenti della Commissione sottolineano l’importanza di un’impostazione integrata per la pianificazione del territorio, importanti quanto l’adozione di approcci regionali specifici e la mobilitazione delle risorse non utilizzate a livello locale.