Romney vs Obama, si delinea la sfida per la Casa Bianca?

Le presidenziali Usa entrano nel vivo attraverso le primarie repubblicane. Un responso secco arriva dalla Florida che lancia la candidatura del miliardario Mett Romney come possibile rivale da opporre a Barack Obama. Il distacco di quattordici punti percentuali ottenuto da Romney sul diretto avversario Gingrich, non sembra lasciare molto spazio alle ambizioni degli altri candidati repubblicani. Mitt Romney stravince nelle primarie repubblicane in Florida, con quasi il 46% di preferenze, ha annichilito il suo diretto avversario Newt Gingrich che si attesta intorno al 32%. Nella vittoria, sembra aver influito in modo determinante l’immensa mole mediatica mossa dal miliardario mormone Romney, a differenza del rivale che aveva disponibilità economiche molto più ridotte. Dopo il trionfo, l’ex-governatore del Massachusetts si è mostrato molto fiducioso, al punto da lanciare una vera e propria sfida all’attuale presidente Usa: ”E’ ora che Obama se ne vada”. Romney ha inoltre evidenziato la necessità di compattezza tra i repubblicani, nonostante le primarie possano risultare molto dure, esse non devono creare crepe all’interno dell’entourage conservatore. A tal proposito il candidato mormone (in modo poco cristiano) starebbe esercitando pressioni sui finanziatori del rivale Gingrich, affinché questi smettano di sostenerlo economicamente, spianandosi così definitivamente la strada per le prossime elezioni presidenziali. Le presidenziali di Novembre non sono poi così lontane e Barack Obama, nonostante i sondaggi lo diano tendenzialmente in discesa di popolarità (sotto il 50%), non sembra intenzionato a mollare facilmente la poltrona, anzi afferma di essere più determinato del 2008 nella corsa alla Casa Bianca. Obama ha certamente operato in condizioni difficili, a causa della crisi economica e della nefasta eredità percepita dagli otto anni di presidenza Bush, che avevano condotto gli Usa verso la crisi dei mutui bancari. Bisogna dare atto all’attuale Presidente di aver provato a rendere più equo il “sistema americano” (vedi riforma sanitaria). La partita per le presidenziali a stelle striscie è quindi tutt’altro che chiusa, gli ultimi mesi potrebbero risultare determinanti. Obama probabilmente effettuerà qualche mossa populista a sorpresa, prima della fine del mandato, che gli consenta di recuperare consensi e confermarsi per altri quattro anni.

Fabrizio Vinci, vinci@usa.com  
http://ilmarenero.blogspot.com