Arcigay. PD, la misura è colma, un partito così è impresentabile in Europa

Ieri il Consiglio Comunale di Gubbio, grazie ai voti del PD, ha cancellato il Registro delle unioni civili approvando una mozione del PDL. Tra i piddini che si sono detti favorevoli alla mozione il sindaco della città Diego Guerrini. Il registro consentiva a tutte le famiglie, etero o omosessuali, di registrarsi.

Il gesto vergognoso, insieme ai continui tentennamenti in ambito nazionale del partito su di una questioni nodale che coinvolge la dignità e i diritti di cittadini e famiglie composte da persone gay, lesbiche e trans, è solo conferma di quanto dicevamo da tempo: il PD, ormai in ostaggio della componente cattolica più retriva, è un partito incapace di interpretare il cambiamento e di migliorare il Paese.

Qual è la logica di tutto questo? Il Partito chiarisca una volta per tutte qual è la sua linea su matrimonio tra persone dello stesso sesso, unioni non coniugali, adozione, omogenitorialità, diritti di gay, lesbiche e trans e omofobia. Se una linea c’è, il partito la faccia rispettare a tutti i suoi amministratori sia in ambito nazionale che locale. Se qualcuno trasgredisce, e decide di votare con il PDL, il partito prenda sani provvedimenti. Se una linea ci fosse, a Gubbio sarebbe ripristinato immediatamente il registro.

Per noi è finito il tempo di scuse, tentennamenti, riflessioni e chiacchiere di partito. Esiste una reale volontà del PD di rappresentare milioni di cittadini, sia eterosessuali che omosessuali che convivono in coppie non coniugate, sì o no? Se non c ‘è lo chiarisca una volta per tutte, smettendo di prendere in giro fiducia e speranza e chiarendo di non essere un partito progressista ma conservatore. Se invece c’è, intervenga immediatamente sia sulle situazioni locali che nazionali, perché questo Paese a cui tutti chiedono sacrifici è fatto di persone che aspettano di essere uguali nei diritti oltre che nelle tasse.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay