Il 58,8 % delle persone che nel 2022 hanno ricevuto una diagnosi per Hiv era già in Aids o prossima a questa fase. Ma conoscere il proprio stato sierologico e accedere a una terapia efficace permette di azzerare la carica virale e non trasmettere il virus.
I dati 2022 sulle nuove diagnosi da HIV in Italia, elaborati dal Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità, con il contributo dei componenti del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute, disegnano una situazione epidemiologica in linea con quella dei paesi più avanzati. Si confermano, tuttavia, anche alcune persistenti criticità, prima fra tutte quella delle diagnosi tardive, in progressivo aumento in Italia, molto sopra la media europea.
“Un dato inaccettabile – sottolineano ANLAIDS ETS, ARCIGAY APS, ASA MILANO ODV, C.I.C.A, CIRCOLO DI CULTURA OMOSESSUALE MARIO MIELI, LILA ONLUS, MILANO CHECK POINT ETS, NADIR ETS, NPS ITALIA APS, PLUS APS, dieci associazioni impegnate in Italia nella lotta all’Hiv – dal momento che da anni la scienza ci ha fornito strumenti terapeutici in grado di rendere il virus non trasmissibile e di assicurare alle persone con HIV prospettive di vita, in linea con la popolazione generale. Conoscere il proprio stato sierologico è la prima condizione per mettersi ciascun* al sicuro”.
U=U impossibile sbagliare è il claim della campagna che ANLAIDS ETS, ARCIGAY APS, ASA MILANO ODV, C.I.C.A, CIRCOLO DI CULTURA OMOSESSUALE MARIO MIELI, LILA ONLUS, MILANO CHECK POINT ETS, NADIR ETS, NPS ITALIA APS, PLUS APS hanno lanciato per riaprire il dibattito pubblico in Italia sull’Hiv. La campagna è patrocinata da SIMIT, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e promossa da ICAR, la Conferenza Italiana sull’Aids e la Ricerca Antivirale.