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Milleottocentoventisette euro: Γ¨ la cifra pro-capite in puntate d’azzardo ogni anno per un totale di 111,7 miliardi di euro. Una cifra abnorme che supera di misura i bilanci dei quasi ottomila comuni italiani. Tuttavia, stando alla Relazione del Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), le stime per il 2022 potrebbero toccare un nuovo record. Si parla di circa 140 miliardi di euro in giocate.

Secondo l’ADM l’aumento Γ¨ dovuto all’azione di repressione del gioco illegale, ma le inchieste giudiziarie dimostrano invece come l’attuale organizzazione del comparto azzardo favorisca le mafie e come esse continuino a gestire parti del settore legale e illegale.

 

Sono alcuni dei dati emersi durante la presentazione dell’edizione aggiornata de β€œLa pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma”, edito da Altreconomia. Il volume, discusso giovedΓ¬ 8 giugno alla Camera dei Deputati, Γ¨ curato da Claudio Forleo e Giulia Migneco per Avviso Pubblico, la rete di enti locali antimafia in collaborazione con Fondazione Adventum.

 

Al tavolo dei relatori, oltre agli autori, anche la Vicepresidente della Camera Anna Ascani, il Vicepresidente della Commissione Antimafia Federico Cafiero de Raho, giΓ  procuratore nazionale antimafia, Andrea Bosi, Vicepresidente di Avviso Pubblico e il deputato dem Gian Antonio Girelli.

 

β€œIl gioco d’azzardo Γ¨ un fenomeno in crescita che evidenzia due aspetti preoccupanti: il primo Γ¨ il noto coinvolgimento delle criminalitΓ , aspetto trattato anche dalla Commissione antimafia; il secondo Γ¨ l’aumento di persone affette da ludopatia che spesso sono le piΓΉ fragili ed esposte a vere patologie da dipendenza – spiega in apertura la Vicepresidente della Camera Anna Ascani –. Serve sensibilizzazione e informazione dei gestori degli esercizi commerciali per prevenire il consumo eccessivo di prodotti da gioco in denaro e formazione di docenti ed educatori capaci di motivare gli studenti sul pericolo del gioco d’azzardo”.

 

β€œCi sono decisioni su questioni aperte inerenti all’azzardo che la politica ha rinviato per troppo tempo. CriticitΓ  che le varie maggioranze, succedutesi nel corso degli anni, hanno contribuito a creare. La legalizzazione dell’azzardo aveva due scopi: limitare gli affari illegali e creare gettito erariale – spiegano gli autori del volume –. Sebbene il gettito arrivi copioso, sono incassi fittizi se andiamo ad analizzare gli enormi danni – economici, sociali, culturali – che l’azzardo sparge sui territori. La prima vittima dell’enorme offerta d’azzardo Γ¨ proprio il comparto legale, troppo esteso e aggredibile da interessi criminali, come dimostrano decine di indagini. Ridimensionare non significa proibire, significa allinearci ad altri Paesi europei. Vuol dire tutelare i cittadini dalla dipendenza e gli operatori del settore azzardo dall’aggressione mafiosa”.

 

Quello italiano Γ¨ un azzardo troppo grande per un paese che ha imparato presto a spendere fiumi di denaro senza nemmeno uscire di casa, o dalla scrivania del proprio ufficio. Un fenomeno che a dispetto di una pandemia messa quasi alle spalle, sconta il cosiddetto β€œeffetto covid”. I lockdown hanno generato una strana entropia, spostando l’equilibrio dell’azzardo verso le giocate telematiche. La raccolta fisica Γ¨ crollata sotto il 40 per cento, quella telematica ha superato il 60 per cento.

 

β€œC’è una proliferazione di punti scommesse, soprattutto in territori e quartieri ad alto disagio sociale. È presumibile che dietro alcuni di questi punti scommesse si celino attivitΓ  di riciclaggio della criminalitΓ  organizzata – chiosa Federico Cafiero de Raho, vicepresidente della commissione antimafia –. Il gioco legale puΓ² essere argine del gioco illegale, ma a condizione di una limitazione complessiva dell’offerta e dei punti vendita. GiΓ  da alcuni anni il gioco online Γ¨ la nuova frontiera di interessi criminali nell’azzardo, sfruttando i mancati controlli da parte di alcuni paesi europei come Malta, Austria e Romania”.