In Italia il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita.[1] Nei primi due trimestri del 2024, oltre la metà delle vittime che hanno chiamato il 1522 aveva figli (57,3%), il 31,5% erano minori.[2] Oltre 5600 i bambini e ragazzi coinvolti direttamente o indirettamente in episodi di violenza.[3] I dati parlano chiaro: la violenza di genere colpisce più volte, con ricadute gravi sui figli, vittime di violenza assistita.
Bollettino nero per il nostro Paese, che fotografa un fenomeno di violenza dalle diverse sfaccettature: in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre) l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai racconta i progetti, realizzati grazie ai fondi dell’8×1000, in difesa delle donne e dei bambini per stimolare un dibattito su una problematica irrisolta del Paese, che necessita l’intervento di tutti.
La Soka Gakkai Italiana, infatti, ha investito oltre 1 milione di euro derivanti dall’8×1000 in iniziative che proteggono sia le donne che i loro figli, costruendo un ecosistema integrato che va dal primo ascolto alla protezione immediata, fino al reinserimento sociale e lavorativo.
“La tutela dei diritti umani è uno dei pilastri fondamentali dell’impegno sociale dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Crediamo profondamente che ogni persona abbia il diritto a una vita libera, dignitosa e protetta. Per questo i progetti sostenuti con i fondi dell’8×1000 della Soka Gakkai Italiana non si limitano alla protezione immediata, ma costruiscono percorsi di autonomia reale. Dopo aver sostenuto tra il 2020 e il 2024 il progetto REAMA di Fondazione Pangea Onlus – che ha fornito protezione a oltre 3.000 donne e 376 minori – abbiamo deciso di ampliare la rete di protezione anche attraverso il bando “Tutela, assistenza e accompagnamento alle donne vittime di violenza e ai loro bambini”. Nel 2025 abbiamo attivato quattro nuovi progetti che supporterrano circa 700 persone: dalla casa rifugio al supporto psicologico specializzato per i minori, dall’intercettazione dei casi di violenza nei luoghi di prossimità all’accompagnamento verso l’indipendenza economica, intendiamo contribuire alla fioritura di una società in cui la dignità della vita umana sia tutelata e rispettata.” dichiara Anna Conti, Vicepresidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
L’intervento della Soka Gakkai Italiana si inserisce in un sistema di protezione nazionale in crescita ma ancora insufficiente: secondo uno studio dell’Università Sapienza di Roma[4], in 111 aree ad alto rischio di femminicidio non esiste nemmeno un Centro Antiviolenza (CAV). Dalla mappatura emerge inoltre che ci sono zone più esposte al rischio di femminicidi: quelle in cui l’emancipazione femminile è più elevata.
In questo contesto, agire su più livelli – quello strutturale, territoriale e di accompagnamento – risulta strategico.
A PADOVA UNA CASA RIFUGIO CHE OFFRE SUPPORTO PSICOLOGICO AI MINORI
A Padova, Gruppo R – cooperativa sociale con 15 anni di esperienza nel contrasto alla violenza di genere – ha avviato “Violenza stop. Nuove strade da percorrere”, il progetto sostenuto con i fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai che risponde alla doppia vittimizzazione con un approccio multidisciplinare e trasversale. Il progetto si sviluppa attraverso tre azioni parallele e complementari. La prima è l’avvio di una nuova casa rifugio che accoglie donne vittime di violenza insieme ai loro figli, offrendo un programma personalizzato di recupero e inclusione sociale con supporto psicologico e legale. La seconda è l’accompagnamento al reinserimento socio-lavorativo attraverso un’équipe specializzata e multidisciplinare formata nell’inserimento lavorativo composta da operatore del mercato del lavoro, psicologa e educatore.
La terza azione è il supporto psicologico specializzato per i minori. I bambini accolti nelle case rifugio sono, infatti, vittime di violenza assistita e necessitano di una figura specializzata, come quella di una psicologa, che li accompagni nell’elaborazione del vissuto, offrendo loro un contesto sicuro dove ritrovare la serenità.
“I fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai ci hanno permesso di aprire la nostra quarta accoglienza protetta: Casa Lydia, un luogo che già da inizio ottobre sta accogliendo donne con i loro figli e figlie, che hanno trovato il contesto giusto in cui intraprendere il cammino di uscita dalla violenza. Le loro storie passate, ma soprattutto i loro sogni e i loro desideri per il futuro, ci motivano ogni giorno a proseguire con professionalità nel nostro lavoro; ci ricordano che è possibile costruire una vita diversa e che sopravvivere ai maltrattamenti subiti e a tutto il dolore provato non solo è possibile, ma può diventare l’inizio di una rinascita, di un nuovo percorso fatto di libertà, dignità e speranza.” dichiara Mariasole Rizzi, referente Case Rifugio.
LE “FIGURE ANTENNA” CHE INTERCETTANO LA VIOLENZA NEI LUOGHI DI PROSSIMITÀ
Molte donne vittime di violenza non raggiungono mai i Centri antiviolenza. Secondo le stime ufficiali, meno del 5% delle vittime denuncia la violenza.[5] Proprio per cercare di intercettare potenziali richieste di aiuto è nato il progetto “AHIMSA: Dall’ombra alla luce” promosso dall’Associazione Cante di Montevecchio e sostenuto grazie ai fondi dell’8×1000 della Soka Gakkai Italiana.
L’iniziativa costruisce “azioni ponte” per fornire il primo ascolto nei luoghi della quotidianità. Il modello innovativo si basa sulle “figure antenna”: persone formate che operano in contesti non etichettati ma strategici, dove è possibile intercettare segnali di disagio e offrire un primo ascolto sicuro. Gli ambiti di intervento includono contesti di sviluppo strutturati come luoghi di lavoro, centri di servizio per il volontariato, sindacati e scuole; luoghi di prossimità quali farmacie, parrucchieri ed estetisti, palestre, negozi di quartiere; contesti di presa in carico come Centri antiviolenza, Forze dell’Ordine, Pronto Soccorso e pediatri.
L’obiettivo è sviluppare un ecosistema di micro-opportunità individualizzate capaci di ridurre il sommerso e le latenze nella presa in carico. La progettazione si sviluppa su tre territori – Torino, Pesaro e Crotone/Catanzaro – che rappresentano sistemi di risposta caratterizzati rispettivamente da alta, media e bassa intensità, permettendo di testare e adattare il modello a contesti territoriali diversi e costruire una risposta nazionale replicabile.
“Grazie ad Ahimsa, il progetto sostenuto con i fondi dell’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, stiamo svolgendo un importante lavoro di comunità”, afferma il coordinatore del progetto, Pier Paolo Inserra. “A Torino formiamo figure antenne tra volontari e insegnanti per un ascolto competente e non giudicante. A Pesaro e Urbino rafforziamo la rete antiviolenza tra case rifugio, CAV e servizi sanitari, con laboratori narrativi per donne e bambini. A Catanzaro formiamo giovani universitari in grado di promuovere messaggi antiviolenza e diventare un punto di riferimento per le coetanee che vivono difficoltà nelle loro relazioni”.
A PESCARA UN’EQUIPE DI EMERGENZA ATTIVA H24 PER LA PROTEZIONE IMMEDIATA
La rapidità dell’intervento spesso può fare la differenza tra la vita e la morte. Da questa consapevolezza l’Associazione Ananke ETS – attiva dal 2005 nel contrasto alla violenza contro donne e minori – ha realizzato “Implementazione Centro Antiviolenza Ananke” che offre un’équipe Emergenza specializzata, operativa 24 ore su 24, 7 giorni su 7 a Pescara. L’équipe è composta da operatrici, legali e psicologhe e accompagna le donne nei primi passi di allontanamento dalla violenza.
L’iniziativa, sostenuta dai fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, si pone l’obiettivo di potenziare e strutturare in modo continuativo i servizi di supporto alle vittime, con particolare attenzione alla gestione delle emergenze. Parallelamente, il progetto ha attivato uno Sportello Autonomia che offre percorsi personalizzati di orientamento al lavoro, attivazione di tirocini e accompagnamento psicologico. Completano il progetto l’ampliamento degli orari di apertura del Centro Antiviolenza, la creazione di gruppi di supporto psicologico per le donne inserite nei tirocini e una forte collaborazione con aziende e realtà del territorio per favorire concrete opportunità lavorative.
“Grazie ai fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, il Centro Antiviolenza Ananke può finanziare un’équipe specializzata per l’accoglienza in emergenza delle donne vittime di violenza e dei loro figli e figlie in situazioni di pericolo. Inoltre ha attivato un pomeriggio aggiuntivo di accoglienza settimanale per le donne e, attraverso un sondaggio sui social network, sono stati raccolti i bisogni delle donne e progettati laboratori mirati all’empowerment. Questo sostegno è molto prezioso per il centro antiviolenza in quanto permette di trasformare i bisogni in opportunità concrete di autonomia e libertà”, racconta Anna Teresa Murolo, Responsabile del Centro antiviolenza.
LA VITA “DOPO”: EMPOWERMENT, GRUPPI DI CONDIVISIONE E SPORTELLO TERRITORIALE
Nella provincia di Torino, Arci Valle Susa-Pinerolo APS – attraverso il Centro Donna, Centro Antiviolenza riconosciuto dalla Regione Piemonte attivo dal 2001 – ha avviato “Safety Net: insieme contro la violenza di genere”. Il progetto, sostenuto con i fondi 8×1000 della Soka Gakkai Italiana, sostiene il percorso delle donne dopo la violenza.
Spesso le vittime si trovano ad affrontare il nuovo inizio in isolamento, senza una rete di relazioni di sostegno: il progetto interviene su questa fragilità attraverso quattro azioni integrate. La prima è l’attivazione di un nuovo sportello territoriale per intercettare in modo capillare situazioni di disagio e il rafforzamento di quelli esistenti, ampliando la copertura geografica della rete territoriale di prevenzione e contrasto. La seconda potenzia i programmi di reinserimento lavorativo e l’empowerment professionale, attivando un maggior numero di tirocini grazie a nuove partnership con aziende del territorio.
Il cuore innovativo del progetto è la terza azione: la creazione di gruppi di condivisione e sostegno alla genitorialità, accompagnati da attività di socializzazione.
Questi “cerchi di condivisione”, mediati da counselor ed esperti, creano una rete di mutuo aiuto tra le utenti, favorendo relazioni di sostegno reciproco e una maggiore coesione sociale a lungo termine. Infine, il progetto potenzia l’offerta di assistenza legale gratuita estendendo le aree di consulenza, includendo il supporto su questioni legate al sovraindebitamento e alle difficoltà nel pagamento di bollette e utenze, che spesso impediscono alle donne di raggiungere la piena autonomia economica.
Secondo Sonia Però, referente e coordinatrice del Centro Antiviolenza Arci Centro Donna “il progetto Safety Net – Insieme contro la violenza, finanziato con i fondi dell’8×1000 della Soka Gakkai Italiana, rappresenta un’importante opportunità per ampliare i servizi di supporto alle donne che vivono situazioni di violenza. La collaborazione con il Movimento Consumatori si sta rivelando fondamentale per supportare donne con situazioni debitorie che ostacolano l’uscita dalla violenza. A breve apriremo un nuovo sportello in un territorio privo di centro antiviolenza, garantendo un accesso più capillare. Inoltre, i tirocini formativi permetteranno alle donne di sperimentarsi in contesti protetti, mentre i cerchi di mamme saranno luoghi di ascolto e alleanze femminili.”
SOKA GAKKAI ITALIANA: L’IMPEGNO DI TRADURRE L’8X1000 IN PACE, EDUCAZIONE E CULTURA
Pace, cultura e educazione: sono questi i valori fondanti la Soka Gakkai Italiana, una bussola valoriale che si riflette nelle principali aree di intervento dell’Istituto (Diritti Umani, Educazione, Ambiente, Cultura) e che coltiva un cambiamento positivo per un futuro più protetto e libero da ogni forma di violenza. Ecco perché, dal 2020 ad oggi, la Soka Gakkai Italiana attraverso i fondi dell’8×1000 ha promosso 130 progetti di sostegno sociale, educativo, ambientale e culturale in tutta Italia, con un investimento complessivo di oltre 28,7 milioni di euro. Un impegno per realizzare una visione del mondo fondata sull’umanesimo buddista come principio ispiratore, sostenuto concretamente grazie a coloro che scelgono di destinare alla Soka Gakkai Italiana il proprio 8×1000.
