
Durante le vacanze estive non sono rimasto inoperoso, ho trovato il tempo per “preparare” alcuni servizi o studi per proporli ai blog dove collaboro. Ancora una volta ho sfogliato qualche annata del settimanale di cultura Il Domenicale, pubblicato tra il 2002 e il 2008. Diretto da Angelo Crespi, il giornale, rigorosamente cartaceo, si poteva acquistare in edicola. Per lo più “curato” dall’amico Marco Respinti, vivace giornalista appassionato di Storia ed esperto di politica americana, ma collaboravano anche tanti altri validi giornalisti e studiosi appartenenti all’area di centrodestra.
Il Domenicale ogni settimana offriva, oltre ad articoli di stretta attualità politica, numerosi articoli culturali, ma anche veri e propri saggi di studio, presentazioni di libri e ricerche storiche di notevole valore. I fascicoli erano delle vere e proprie miniere di informazioni e formazione culturale in ambito prepolitico. Chissà se qualcuno avrà l’idea di riproporre qualche operazione simile, molto utile anche oggi.
Pertanto, con quello di oggi presenterò a quei quattro miei lettori alcuni interventi che ritengo importanti da attenzionare. Comincio con Regine Pernoud, che fu una grande studiosa di storia medievale. Nel fascicolo di agosto del 2005, Giuseppe Romano presenta una scheda sulla storica francese, rivoluzionaria interprete dell’era delle cattedrali e dei cavalieri. Prima di salire al cielo, si è congedata con una autobiografia, “Villa Paradis (Luci ed ombre del XX° secolo), pubblicato da Gribaudi, Milano 2005; pagine 280 e.16,00.” Definire oscurantista il Medioevo, usare l’aggettivo ‘Medievale’, per indicare qualcosa di arretrato, può essere infatti soltanto frutto d’ignoranza di consapevole mistificazione”. E’ una interpretazione questa che per lo più hanno dato la storiografia marxista, che ha insistito nel “modernizzare” e “socializzare” come gli studi di Jacques Le Goff e quelli di Georges Duby. Di tutt’altro orientamento era Regine Pernoud (1909-1998) vera e propria sovrana degli studi medievali condotti nello spirito di chi del Medioevo è figlio diretto e non soltanto esecutore di autopsie. In Villa Paradis si ha la conferma che il Medioevo è pilastro della Modernità, almeno per questa maestra. La scheda mette in luce il metodo di studio della studiosa francese a cominciare da quello della scuola di Paleografia, le continue ricerche sulle fonti. E soprattutto i luoghi comuni a cominciare dal ruolo della donna (Libro-emblema è La Donna al tempo delle Cattedrali; oppure La Luce del Medioevo e potremmo continuare. Il Medioevo è l’unica epoca “sottosviluppata” che ha lasciato delle cattedrali. Pernoud per gli studi non è seconda a nessuno, senza peli sulla lingua, negli anni Ottanta in una intervista rilasciata a un giornale italiano ha commentato: “di me stessa posso dire che ho trascorso circa quarant’anni negli archivi, mentre un Le Goff non vi ha messo piede”. Sempre per quanto riguarda l’aspetto dedicato a rivoluzionare i luoghi comuni, Pernoud ha riabilitato e nello stesso tempo a far amare Giovanna d’Arco, per lei è stata una guerriera e mistica, santa profondamente umana. Una donna come Pernoud è stata ostracizzata dalla cultura ufficiale, che gli ha precluso le porte delle Accademie internazionali.
DOMENICO BONVEGNA
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