
Milano – Il design che si attiva per le buone cause, grazie al suo potere trasformativo, facendosi linguaggio universale per sensibilizzare o risvegliare coscienze: è un fil rouge che si dipana all’interno del ricco programma della Milano Design Week 2025, dove non mancano progetti che mettono al centro il sociale, l’inclusività, il dialogo con le comunità e la riflessione sulla marginalità, alcuni dei quali saranno visibili anche al termine del Salone.
Diversi appuntamenti del palinsesto ufficiale si distinguono per l’attenzione a tematiche come l’accessibilità, l’integrazione e attenzione alle fragilità. Tra le iniziative più significative.
All the Feels, un progetto nato dalla collaborazione tra l’artista Ramak Fazel e la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano. L’iniziativa si focalizza sull’accessibilità sensoriale, offrendo un’esperienza pensata anche per persone non vedenti o ipovedenti.
Variations – Adrenalina x DebonaDemeo. All’interno del programma di MoscaPartners, spicca il progetto sviluppato dal brand Adrenalina insieme allo studio DebonaDemeo, al Museo Tattile Statale Omero e all’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna. Le creazioni sono concepite per una fruizione inclusiva, rivolta anche a chi ha disabilità visive.
Prison Times – Spatial Dynamics of Penal Environments, ospitato nei Magazzini Raccordati di via Sammartini, in zona Stazione Centrale. Il progetto di Dropcity riflette sul design degli ambienti carcerari e sulle condizioni di vita dei detenuti, mettendo in mostra arredi ed elementi di uso quotidiano progettati per le carceri nazionali ed internazionali in una riflessione critica e sociale.
We Will Design – Performing Architecture. Tra le attività di We Will Design, si distingue per la sua espansione nelle periferie urbane, con l’obiettivo di coinvolgere anche i quartieri più lontani dai principali circuiti culturali della città.
Elephantotem – Arthemisia, un progetto dell’associazione Arthemisia che prevede l’esposizione della pittoscultura Elephantotem, per l’occasione rielaborata attraverso l’utilizzo di innovative tecnologie di illuminazione, allo scopo di sensibilizzare il pubblico sulla protezione dell’elefante indiano, a rischio di estinzione.
Foret des Signes – Conception pour Benin. In via Tortona 27 prende vita l’installazione promossa da Tortona Design Week in collaborazione con l’associazione L’Abbraccio. Cuore del progetto è un banco informativo che racconta le attività dell’associazione e lancia un contest creativo rivolto ai giovani designer: ripensare, attraverso l’uso di colori, immagini, pannelli e decori murali, gli spazi dell’Hôpital des Enfants, ospedale pediatrico situato a Sokpontà, in una zona rurale del dipartimento Les Collines in Benin.
Red is design not violence – Bellosta Rubinetterie. Bellosta Rubinetterie utilizza la visibilità della Milano Design Week per lanciare una forte campagna di sensibilizzazione sul tema della parità di genere e della lotta contro la violenza sulle donne. Diciassette sculture simboliche, rappresentanti rubinetti in formato gigante, collocate strategicamente in diversi quartieri della città da cui sgorgano, metaforicamente, messaggi di riscatto e consapevolezza, accompagnati dal colore rosso, simbolo universale della lotta contro la violenza. I visitatori possono interagire lasciando messaggi di solidarietà e rispetto tramite speciali adesivi da applicare alle opere. Un’iniziativa che invita a non confinare la riflessione alla sola data del 25 novembre, ma a renderla parte del quotidiano, anche negli spazi del design.
Il Giardino delle Delizie – T12 Lab, un’iniziativa a cura dell’Associazione T12 Lab, attiva dal 2014 nell’ambito del design sociale e della rigenerazione urbana attraverso i giardini condivisi e il coinvolgimento delle comunità fragili. Il progetto, nasce nell’ambito de La terra che non c’è – rete di orticoltura sociale urbana sviluppata nella zona di via Padova, quartiere multiculturale, e prende forma nel giardino della Cooperativa Sociale Comin, dove giovani con disabilità e anziani con fragilità motorie co-progettano con studenti di Social Design della NABA una serie di installazioni botaniche e oggetti di design inclusivi volti alla creazione di un erbario condiviso, orti sopraelevati accessibili anche a chi ha mobilità ridotta, giochi esperienziali per bambini e performance site-specific realizzate da Laboratorio Silenzio, gruppo teatrale composto da sordi e udenti.
L’obiettivo è dar vita a una comunità di ‘giardinieri-designer’ capace di prendersi cura del giardino anche oltre la Milano Design Week, rendendolo un luogo di incontro, bellezza e inclusione.