L’evoluzione della roulette, tra realtà e leggenda

È complicato pensare a un’immagine che, mettendo tutti d’accordo, sia in grado di rappresentare il simbolo ufficiale del casinò. Semi di carte, layout di gioco, ferri di cavallo: tutte icone calzanti, ma che soggettivamente potrebbero essere più o meno evocative. Si può pensare però a un gioco che, a ogni latitudine, da sempre ha rappresentato il casinò: la roulette, il cui enorme successo probabilmente ne fa il miglior simbolo possibile per un casinò.

La ruota numerata è stata associata al casinò in innumerevoli opere, da libri alla musica arrivando fino al grande schermo. Eppure, la sua storia è ancora non del tutto nota: abbondano sia fatti leggendari che fatti reali, tra i quali è bene mettere un po’ d’ordine.

Si crede spesso, per esempio, che la roulette avrebbe un padre decisamente nobile: Blaise Pascal, studioso francese che avrebbe casualmente inventato la roulette approfondendo i suoi studi sul moto e cercando di mettere a punto una macchina a moto perpetuo. Si tratta di una leggenda: lo scienziato e matematico, in effetti, nei suoi scritti fa riferimento a una roulette; ma si tratta piuttosto di una particolare curva, da Pascal presa in considerazione proprio per le sue applicazioni al moto.
È invece vero che, nel corso della storia, si hanno diverse testimonianze di giochi basati sul movimento di una ruota. Già ai tempi di Greci e Romani, per esempio, si riporta che uno scudo o una ruota del carro posti in orizzontale venissero fatti ruotare per scommettere su che punto si potessero fermare. Un movimento la cui casualità, nel corso della storia, è stato più volte al centro di intrattenimenti vari: tra Medioevo e Rinascimento si trovano testimonianze di vari giochi come Girella, Hoca e Biribisso. Questi sono i veri e propri antenati della roulette, basata quindi sulla fusione di diversi predecessori: è a loro infatti che si devono elementi come la pallina, presente nell’Hoca, e il tabellone numerato, che nel Biribisso serviva a raccogliere le puntate nelle singole aree numerate.

Una serie di elementi ai quali mancava solo il macchinario: questo compare per la prima volta come ruota numerata e standardizzata nel ‘700, data dalla quale la roulette si trova ufficialmente menzionata nelle cronache francesi conoscendo un enorme successo nelle case da gioco. Altrettanto fantasiosa, di conseguenza, è la paternità della roulette attribuita al leggendario imprenditore di casinò François Blanc: uomo dell’800, epoca nella quale la roulette già era ben nota, ha comunque legato il suo nome all’evoluzione del gioco. È infatti a lui che va ricondotta la diminuzione della casella che fa vincere il banco, lo zero, da due a una nella roulette francese: si tratta della variante più nota, apprezzata soprattutto per le maggiori probabilità a vantaggio del giocatore.

L’evoluzione dei macchinari, dalle meccaniche sempre più precise, ha progressivamente lasciato sempre meno spazio ad altri aneddoti leggendari. Si può pensare alla supposta vincita di Sean Connery che avrebbe replicato una giocata di James Bond, o al mini computer alloggiato in una scarpa in grado di inviare segnali elettrici al giocatore: due vicende, falsa la prima ma vera la seconda, che però risalgono ai tempi moderni, con la roulette ormai ben codificata.

L’ultima sensibile evoluzione del gioco, in effetti, è da ricondurre al web: la diffusione e il successo dei casinò online, a partire dagli anni 2000 e grazie alla sempre maggiore accessibilità della rete, sono stati alla base delle moderne fortune dei giochi da casinò. Da allora e fino ancora a oggi i casinò online risultano tra le piattaforme di intrattenimento più frequentate proprio grazie alla loro offerta: in questa spicca ovviamente la roulette. La digitalizzazione del gioco ha infatti permesso una varietà senza precedenti del gioco, contribuendo per esempio a diffondere varianti come l’american roulette o rendendo possibile fare una puntata in qualsiasi momento. Sono stati inoltre implementati appositi software, come generatori automatici di numeri, per assicurare la perfetta aleatorietà del gioco.

Risultano comunque ben lontani i tempi di scienziati francesi, soldati romani o nobili rinascimentali impegnati in qualcosa che, agli occhi di un moderno, apparirebbe inequivocabilmente come un prototipo di roulette. Un aspetto che, a ben vedere, contribuisce al fascino del gioco: un intrattenimento che ha attraversato il corso dei secoli, e giocando al quale non è difficile immaginare qualche antico scommettitore chino su questo o quell’antenato della roulette.