La Partita con mamma e papà” nel decimo anniversario della “Carta dei Diritti dei figli di genitori detenuti” (2014-2024)

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Bambinisenzasbarre avvia l’ottava edizione della “Partita con mamma e papà”, l’atteso incontro tra genitori detenuti e i loro figli che apre le porte degli istituti penitenziari alle famiglie dei detenuti e quest’anno segna il decennale della firma della “Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti”. La “Partita con mamma e papà” è organizzata in collaborazione con il Ministero della Giustizia-Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

In occasione del decennale della Carta, la “Partita con mamma e papà” il prossimo autunno viene realizzata a livello europeo per il network Children of Prisoners Europe (COPE) di cui Bambinisenzasbarre è membro e siede nel Consiglio Direttivo.

L’evento, come ogni anno, coincide con la Campagna europea di sensibilizzazione “Non un mio crimine, ma una mia condanna” attiva nel mese di giugno.

     Foto di Associazione Bambini senza sbarre Ets

La “Partita con mamma e papà” offre la possibilità di condividere un momento ludico, normale per tutti gli altri bambini, che risulta eccezionale per questi bambini e le loro famiglie e permane a lungo nella loro memoria.

La “Partita con mamma e papà”, ideata da Bambinisenzasbarre, è nata nel 2015. L’iniziativa è partita con l’adesione di 12 istituti e la partecipazione di 500 bambini e 250 papà detenuti, e si è tenuta tutti gli anni fino al 2019. Interrotta per due anni a causa della pandemia, ha avuto un forte impatto nell’edizione di ripresa del giugno 2022 (76 istituti, 82 partite, 4100 bambini, 1900 genitori) che ha sancito la riapertura degli Istituti penitenziari alle famiglie. La settima edizione, giocata nel 2023, ha visto l’adesione di 79 istituti italiani dove si sono disputate 83 partite, coinvolgendo gli agenti della Polizia Penitenziaria, gli educatori, 4250 bambini, 2050 genitori detenuti e le loro famiglie.

     Foto di Associazione Bambini senza sbarre Ets

La Campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare sul tema dell’inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti i bambini e ha lo scopo di portare in primo piano il tema dei pregiudizi e dell’emarginazione di cui spesso sono vittime i 100mila bambini in Italia (2,2 milioni in Europa) che hanno il papà o la mamma in carcere.

“Questi bambini – sottolinea Lia Sacerdote, Presidente di Bambinisenzasbarre – vivono in silenzio il loro segreto del genitore recluso per non essere stigmatizzati ed esclusi.”

Associazione Bambini senza sbarre Ets

L’Associazione difende i diritti dei bambini (“I diritti dei grandi iniziano dai diritti dei bambini“). È impegnata nella cura delle relazioni familiari durante la detenzione di uno o entrambi i genitori, nella tutela del diritto del bambino alla continuità del legame affettivo e nella sensibilizzazione della rete istituzionale e della società civile.

Bambinisenzasbarre è attiva in rete sul territorio nazionale con il Sistema Spazio Giallo. Opera direttamente in Lombardia (Milano, Voghera, Vigevano, Pavia e Bergamo), in Toscana, Campania e Calabria e supervisiona le attività dei partner in retea Brescia, Varese e Lodi e in Piemonte, Marche, Basilicata, Puglia e Sicilia.

Il Sistema Spazio Giallo comprende fra le diverse attività la creazione e la gestione, nelle carceri, dello Spazio Giallo, ideato da Bambinisenzasbarre. È uno spazio relazionale di ascolto e sostegno psicologico alle famiglie e in particolare ai bambini che entrano in carcere quotidianamente per incontrare il genitore, un’interfaccia con funzione di mediazione tra il mondo esterno e il carcere.

“Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti”

Firmata il 21 marzo 2014 dal Ministero della Giustizia, dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e da Bambinisenzasbarre, rinnovata nel 2016, 2018 e nel dicembre 2021, è un documento unico (>QUI<) che riconosce formalmente il diritto di questi bambini al mantenimento del legame affettivo con il genitore detenuto, in continuità con l’art.9 della Convenzione ONU sull’infanzia e l’adolescenza (20.11.1989) e nel contempo ribadisce il diritto alla genitorialità delle persone detenute e impegna il sistema penitenziario in una cultura dell’accoglienza che riconosca e tenga in considerazione la presenza dei bambini che incontrano il carcere loro malgrado.
Da allora Bambinisenzasbarre è impegnata nella diffusione e nel monitoraggio dell’applicazione delle linee guida della Carta negli istituti penitenziari italiani, partecipando al Tavolo nazionale di monitoraggio con Ministero di Giustizia e Autorità Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, organizzando e partecipando a seminari e convegni, creando una rete di attenzione nazionale di realtà istituzionali e del Terzo Settore e fornendo consulenza sui temi della genitorialità in carcere.

A rafforzare l’impatto della Carta – e il ruolo dell’Associazione a livello italiano ed europeo – si è anche imposta la Raccomandazione CM/Rec(2018)5, adottata nel 2018 dal Consiglio d’Europa e indirizzata al Comitato dei Ministri dei 47 stati membri. La Raccomandazione ha assunto come modello la Carta italiana per preservare i diritti e gli interessi dei bambini e ragazzi figli di detenuti, indicando Bambinisenzasbarre come ispiratore.