In Calabria sequestrati e liberati mille uccelli protetti

“La notizia del recente sequestro a Villa San Giovanni (RC) e della successiva liberazione di oltre 1.000, tra cardellini, verdoni, verzellini e fringuelli ad opera dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, non può che essere accolta con gioia e soddisfazione da tutti gli ambientalisti calabresi”.

E’ quanto ha dichiarato il Delegato Regionale del WWF Calabria, Angelo Calzone, che rivolge a nome di tutti gli associati un sincero plauso ai Finanzieri per il successo dell’operazione intesa a contrastare il diffuso bracconaggio e, come in questo caso, la pratica illegale dell’uccellagione.
Il sequestro testimonia ancora una volta che quello della cattura con reti o dell’abbattimento e del commercio  di avifauna protetta con l’isola di Malta, così come con le regioni del Nord per la vendita a scopo alimentare  di uccelli pesanti anche solo pochi grammi, rappresenta solo la punta di un iceberg di illegalità in campo ambientale che fa della provincia reggina in particolare uno dei punti caldi del bracconaggio in Italia, senza dimenticare che la pratica illegale dell’aucupio è praticata anche in altre zone della regione. Da parte sua il WWF si era già costituito parte civile in processi analoghi, sempre a Reggio Calabria, che si sono conclusi con la condanna per vari reati, tra cui quello di ricettazione, oltre che di maltrattamento di animali e di associazione a delinquere finalizzata all’illecito commercio (anche allora verso Malta) di fauna protetta.
Il WWF ricorda infatti che la legge n.157 del 1992 considera la fauna italiana “patrimonio indisponibile dello Stato”, con la conseguenza che qualsiasi appropriazione illecita (come l’uccellagione) può configurare il reato di furto ai danni dello Stato, con tutto quello che ne consegue dal punto di vista penale.
Nonostante ciò non sono rari i casi di persone dedite alla caccia illegale e al crudele commercio  (il più delle volte gli uccelli vengono uccisi schiacciandone la testa o tirando il collo delle povere vittime), così come accertato dagli interventi delle Forze dell’ Ordine (Carabinieri Forestali, Guardia di Finanza), spesso  in collaborazione con gli esperti  volontari del Committee Against  Bird Slaughter (CABS). Un impegno che il WWF auspica fortemente che venga intensificato a tutti i livelli per contrastare certe pratiche tanto illegali quanto barbare ai danni di esseri nati per volare.