Fondazione Sabe per l’arte ospita Ammutinamenti – Festival di danza urbana e d’autore 2025

Il 7 e il 12 settembre 2025, la Fondazione Sabe per l’arte di Ravenna ospita due appuntamenti di Ammutinamenti – Festival di danza urbana e d’autore, realizzato dall’Associazione Cantieri Danza.

 

Domenica 7 settembre alle ore 18.30, il pubblico potrà assisterealla prima regionale di We are our roots di Roberto Tedesco. Accompagnato dal suono etereo e ipnotico dell’handpan, uno degli strumenti più recenti mai creati, lo spettacolo presenta l’interprete, la danzatrice Laila Lovino, alle prese con un cammino fatto di partenze, arrivi e ritorni. Un percorso che si snoda tra tragitti lineari e altrettanto complessi, tracciati da linee invisibili che collegano il corpo del musicista, le sue diverse postazioni e la geometria dello spazio circostante. In questo ambiente frammentato, l’interprete intraprende un viaggio simbolico verso la costruzione della propria identità. Al centro di questa coreografia si trova il tema delle radici, intese come l’eredità di provenienza. Le radici, infatti, non sono solo ciò che ci ha dato forma, ma anche ciò che ci indica la direzione da percorrere. Sapere da dove veniamo può aiutarci a capire dove stiamo andando, fornendo una bussola nei momenti di incertezza. 

 

Venerdì 12 settembre in due repliche alle ore 18 e alle 19.15, nell’ambito della Vetrina della giovane danza d’autore è in programma Everybody Has a Fate (primo studio) di Riccardo De Simone. In un’era in cui il tempo sembra sfuggirci di mano, due danzator* si trovano sospesi in una dimensione esiliante. Le piattaforme su cui si muovono sono delle slide boards, attrezzi che fanno ondeggiare i corpi simulando il pattinaggio di velocità: a volte paiono avanzare, rincorrersi, ma senza riuscirci. Ogni scivolata, ogni movimento è una direzione senza meta, un’oscillazione senza sosta. Le sonorità electro-pop dominano la scena. Il suono si fonde al movimento rimarcando un ipnotico metronomo che sottolinea una partitura ciclica. In questo eterno movimento, i due performer si trovano nel cuore di un tempo che non è mai lo stesso, una resistenza a un avvenire incerto che si allontana, che ci sfugge.