FAR RIPARTIRE MILANO DALLA SCUOLA

L’architetto Alfonso Femia ha lanciato una call to action con una lettera aperta al Sindaco di Milano Beppe Sala e agli assessori all’istruzione, cultura e urbanistica con l’obiettivo di mettere in evidenza l’importanza degli spazi della scuola e di stimolare politica e Governo a mettere in campo iniziative che possano realmente adeguare i luoghi dell’educazione alla situazione contemporanea e alle esigenze delle nuove generazioni, con una visione ampia sul futuro. Un monito che tocca tutto il Paese.

Riprendo quanto da Lei trasferito nella comunicazione ai milanesi relativa allo stanziamento di 14 milioni di euro per impermeabilizzare le coperture e mettere in sicurezza le gronde di 50 scuole milanesi e alle dichiarazioni dell’assessore Paolo Limonta sulla necessità di affrontare adeguatamente, a misura di studenti e non di politica, la ripresa scolastica dopo la CoViD.

Il livello di attenzione della città di Milano sui cittadini studenti è molto alto, per questo sottopongo alla sua attenzione la lettera che ho inviato al presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Giuseppe Cappocchin, e a tutti gli Ordini professionali provinciali.

Il mio obiettivo è quello di mettere in evidenza l’importanza degli spazi della scuola e di stimolare politica e Governo a mettere in campo iniziative che possano realmente adeguare i luoghi dell’educazione alla situazione contemporanea, alle esigenze delle nuove generazioni, con una visione ampia sul futuro.

Penso che l’integrazione tra tutti gli attori competenti che “fanno scuola” sia il percorso più efficace per formulare progetti responsabili e allocare coerentemente le risorse.

Questa iniziativa si propone come una Call to Action che non si finalizza solo sulla scuola, ma anche sulla qualità urbana, per il recupero della piccola scala di quartiere fino a coinvolgere la città intera.

Cosa significa occuparsi di scuola?

Comprimendo molto la complessità del contenuto, occuparsi di scuola significa occuparsi di tutto: di individuo, di famiglia, di lavoro, di pubblico, di privato. Il luogo della scuola è fatto di dentro e fuori, è l’edificio e il quartiere, il percorso da casa, la condivisione, i momenti ludici, è consapevolezza urbana.

La necessità di un’azione pubblica comune nasce dall’esigenza di considerare tutti gli aspetti, senza porre arbitrarie priorità, un’azione pubblica coordinata da una figura professionale con competenza specifica sui luoghi e sulla relazione tra essi, responsabile non solo per i luoghi, ma per l’abitare, il vivere degli individui e per questo generosa nella disponibilità a un dialogo permanente con interlocutori diversi e con la capacità di esprimere progettualità temporalmente dinamiche.

Mi farebbe piacere condividere, discutere e migliorare con lei questa iniziativa e trasformarla in un’azione comune di sensibilizzazione.

Grazie per l’attenzione che vorrà dedicarmi.

Un cordiale saluto

Alfonso Femia