Così mappiamo periferie Roma e curiamo le donne

Offrire la possibilità concreta di conoscere il proprio stato di salute, accedere a terapie adeguate ed essere quindi inseriti in corretti percorsi diagnostici, con particolare attenzione alle infezioni a trasmissione sessuale. In poche parole, contrastare le diseguaglianze di salute per le fasce di popolazione vulnerabili e marginali nelle periferie della città metropolitana di Roma. Questo è il lavoro portato avanti dall’Istituto di Medicina Solidale Onlus Roma, presente stamane alle celebrazioni della decima edizione dei bandi Gilead per il sostegno della ricerca scientifica e di progetti socio-assistenziali.

L’istituto romano fondato dalla dottoressa e docente di malattie infettive a ‘Tor Vergata’ Lucia Ercoli, grazie al sostegno di Gilead, ha fatto una “mappatura del disagio estremo nelle periferie nascoste della città metropolitana di Roma, indicando occupazioni e insediamenti anomali, cioè quelle condizioni abitative di assoluta precarietà in cui vivono migliaia di persone” racconta Ercoli alla ‘Dire’.

Persone, prosegue, “costrette a una sorta di invisibilità sociale anche per il timore di essere individuate e sgomberate, come più volte abbiamo visto, con sradicamenti” che ledono i diritti costituzionali di queste persone, a partire dal diritto alla salute. “Ci siamo impegnati- conclude Ercoli- soprattutto per rendere fruibile a tutti” tale diritto “con particolare riguardo alla salute della donna, il soggetto più vulnerabile all’interno di questi contesti, sia per provenienza etnica sia per possibilità culturale perché la maggior parte delle donne che incontriamo è scarsamente alfabetizzata” e non possiede, dunque, sufficienti informazioni in ambito di prevenzione e cura.