Alkantara Fest entra in simbiosi con Pisano con i concerti di Asimenza, Ziad Trabelsi & Carthage Mozaik, Saffran! e Alapastel

Risuonano ancora gli echi africani e celtici degli Afro Celt Sound System, accolti da un pubblico in tripudio di applausi e danze, che hanno fatto della Corte “Mariella Lo Giudice” del Palazzo della Cultura di Catania uno dei palcoscenici privilegiati della scena world music europea. L’evento speciale che martedì 25 luglio ha aperto l’Alkantara Fest 2023, il festival internazionale di folk e world music organizzato dall’associazione Darshan, con la direzione artistica di Mario Gulisano, è stato il primo concerto del nuovo tour europeo del collettivo internazionale formato da musicisti di 5 nazioni e due continenti diversi (Guinea, Belgio, Inghilterra, Irlanda, Mali).

 

La multiculturalità è sin dalla prima ora il “sale” del festival siciliano giunto alla sua XIX edizione. E sarà la cifra stilistica dei quattro giorni di festival, dal 27 al 30 luglio, ospitati nel quartier generale di Pisano, frazione di Zafferana Etnea. Giovedì 27 luglio la musica comincia alle 18 alla Cisternazza, al Vico Cisterna nei pressi della chiesa di san Giuseppe, con il concerto degli etnei Asimenza (ingresso libero), un ensemble musicale accomunato dal valore del tempo e della terra cercando di comprendere in essa l’abbondanza che spontaneamente ci dona. Il repertorio mette radici nelle tradizioni musicali delle tarantelle del sud Italia, dell’Africa, nel jazz, nel reggae, nella poetica siciliana, con testi d’autore e personali. La formazione: Enrico Grassi Bertazzi voce e percussioni; Saro Moschitta chitarra; Maurizio Salerno violino e chitarra; Andrea Liotta batteria; Romina Adorno percussioni.
Alle ore 21 la musica si sposta nell’azienda agricola Il Pigno in Via Pennisi Petrone, 8 (ingresso € 15, € 10 ridotto ragazzi dai 12 ai 17 anni (bambini gratis), Gruppo Balfolk Catania, soci FeraBio, e ingresso dopo le 22.30). Si comincia sul World Stage con gli italo-tunisini Ziad Trabelsi & Carthage Mozaik. Romano d’adozione dal 2002, Ziad Trabelsi è un musicista, cantante e compositore nato a Tunisi in una famiglia d’arte (il padre è stato musicista e autore nell’orchestra araba della Medina di Tunisi). Il contatto sviluppato in Italia con altri musicisti delle provenienze più varie — dalla canzone al rock, dal blues alla musica popolare del nostro paese — lo ha spinto a cercare o a creare occasioni di dialogo mantenendo un legame profondo con le proprie origini e con il suo strumento d’elezione: l’oud. A partire dalla sua pluriennale collaborazione con l’Orchestra di Piazza Vittorio sono nati altri gruppi tra i quali, nel 2009, Carthage Mosaik, ispirato a una sorta di neofolk urbano senza confini geografici. La formazione: Ziad Trabelsi oud e voce; Houcine Ataa voce; Paolo Rocca clarinetto; Emanuele Bultrini, chitarre; Gianluca Casadei fisarmonica; Simone Pulvano percussioni.
Alle 22 ci si sposta sul Nufolk Stage per il concerto degli italo-spagnoli Saffran!. Nati nella cosmopolita e scintillante Barcelona nella primavera del 2012, fino al 2015 hanno girato l’Europa con le loro avventure musicali senza fine. Dopo una luna sosta, sono tornati nel 2019 con nuovi temi e uno spettacolo nuovo che ha dovuto attendere altri tre anni di stop dovuti alla pandemia e che dallo scorso anno può finalmente tornare al confronto col pubblico. La formazione: Arnim Scheidel violino, mandolino, caffettiera e cori; Bartolomeo Barenghi chitarra, tiple colombiano, violoncello, percussioni e cori; Ernesto Vargas Águila contrabbasso, basso elettrico e cori; Francesca Frigeri voce, washboard, zabumba, testi e teiera; Raphaël Giraud fisarmonica, percussioni e cori.
La serata si chiuderà sul Kaki Stage con il concerto, a partire dalla mezzanotte, degli slovacchi Alapastel, progetto del musicista e compositore slovacco Lukáš Bulko che combina suoni di musica ambient e classica con l’elettronica, una cerimonia sonora per guarire noi e il pianeta Terra. Lukáš crea collage di composizioni neoclassiche, sperimentali ed elettroniche, con un pizzico di influenze tradizionali, realizzate in modo contemporaneo. Alcuni brani di questo “rituale di guarigione” contengono estratti dalla musica di Richard Grossman basata sul tradizionale sciamanesimo amazzonico. Anche le arti visive e la danza sono ingredienti importanti della cerimonia. La parte danzante e sciamanica delle esibizioni dal vivo è eseguita da Kristína Kluvánek.
Il dettaglio degli eventi su www.alkantarafest.it.

Biglietti: concerto alla Cisternazza ingresso libero; concerti al Pigno € 15, € 10 ridotto ragazzi dai 12 ai 17 anni (bambini gratis), Gruppo Balfolk Catania, soci FeraBio, e ingresso dopo le 22.30

La Cisternazza: Vico Cisterna 1, Pisano, frazione di Zafferana Etnea
Azienda agricola Il Pigno: Via Pennisi Petrone, 8, Pisano, frazione di Zafferana Etnea
Informazioni: https://www.alkantarafest.it
Infoline/WhatsApp: + 39 345.5206150