“Lei e lei” torna al Vittorio Emanuele di Messina per sostenere l’AIRC

Giovedì 21 gennaio 2016, alle ore 21 al Teatro Vittorio Emanuele, torna a Messina, dopo il successo ottenuto durante la scorsa stagione, lo spettacolo "Lei e lei" scritto e diretto da Giampiero Cicciò qui anche interprete accanto a Federica De Cola (l’attrice messinese nota al grande pubblico di cinema e TV per aver interpretato in ruoli da protagonista fiction come "Grand’Hotel", "E’ arrivata la felicità", "Braccialetti rossi" e film come "Il giovane favoloso" di Mario Martone e "Nuovomondo" di Emanuele Crialese).

La serata del 21 gennaio, in cui andrà in scena "Lei e lei", è organizzata dalla delegazione di Messina dell’AIRC e dal consigliere nazionale dell’associazione l’imprenditrice Olga Mondello Franza, nell’ambito degli scopi istituzionali dell’associazione consistenti nella raccolta fondi per il sostegno alla ricerca in campo oncologico.

Il biglietto d’ingresso a teatro, il cui costo è di 20 Euro, si potrà acquistare anche la sera stessa dello spettacolo. Il ricavato sarà totalmente devoluto all’AIRC.

Lei e lei
di Giampiero Cicciò
con Federica De Cola e Giampiero Cicciò
scene e costumi Francesca Cannavò
elaborazione musicale/collaborazione alla drammaturgia Fausto Cicciò
disegno luci Renzo Di Chio
assistente alla regia Veronica Zito
foto di scena Gianmarco Vetrano
regia Giampiero Cicciò
produzione Teatro di Messina

Tre notti: Natale, Capodanno, Epifania. Un universo sommerso e sconosciuto ai più, col buio prende vita in una piazza di Messina. Un anziano travestito siciliano (drag singer fallita) e una giovane romana ombrosa e litigiosa che svende il proprio corpo dopo aver tentato una carriera teatrale, si confidano, si fanno compagnia, si confrontano tra aspre schermaglie e slanci d’affetto svelando il loro mondo ai margini. Lui, anche ex tanguero con talento, tra racconti di vita esilaranti e tragici al tempo stesso, tra visionarie percezioni del mondo (che trasformano una fermata dell’autobus in un palcoscenico e un alto lampione nell’aldilà), trasmetterà alla ragazza, attraverso il ballo e, soprattutto, attraverso la capacità di fantasticare che tutto trasforma, una gioia di vivere a lei sconosciuta e, infine, la bellezza di quella femminilità che la giovane non ha ancora imparato a esprimere, a curare, e che per il travestito è stata la causa dell’esclusione dal mondo del “giorno”.