ENERGIA: obiettivo zero emissioni, i Distretti Produttivi siciliani verso l’economia green e blue

Siero di latte, residui vegetali, biomasse da cereali, colture in rotazione, ficodindia, sottoprodotti di agrumi e olio d’oliva (pastazzo, sansa e acqua di vegetazione), scarti della macellazione delle carni, deiezioni animali. Sono il “giacimento agroenergetico” della Sicilia, scarti e sottoprodotti del comparto agricolo e agroalimentare capaci di generare biomassa da riutilizzare in processi per la produzione di combustibili e fertilizzanti “verdi”. Una potenziale risorsa energetica che i vari distretti produttivi dell’isola (cereali, agrumi, pesca, ficodindia, avicolo, bovino, caseario e dolce), confortati da studi scientifici italiani e internazionali, puntano a mettere a sistema secondo le “best practice” della millenaria cultura contadina del “non si butta via niente”. Un filosofia di vita – e di impresa – che per secoli ha fatto delle masserie italiane aziende modello (adesso diremmo “sostenibili”), rispettose dell’ambiente e del territorio. A sostegno di questo obiettivo dei Distretti Agroalimentari siciliani, i risultati della ricerca scientifica e tecnologica con impianti in grado di valorizzare qualunque tipo di sottoprodotto agroalimentare trasformandolo in combustibile, biofertilizzante, alimento per animali, bioplastiche etc. secondo i principi guida della green e blue economy (ovvero a ridotte o zero emissioni di CO2). Di agroenergia mediterranea, di come perfezionare il ciclo produttivo di ogni singola filiera e di come accedere agli incentivi comunitari previsti per le imprese, si parlerà a Catania, venerdì 29 maggio (Di3A, Aula Jannaccone, via Valdisavoia 5, dalle ore 9.30) durante il workshop promosso dal Coordinamento dei Distretti produttivi agroalimentari e pesca nell’ambito del progetto “I Distretti Agroalimentari in rete nell’ottica della green e della blue economy” finanziato dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura. Obiettivo comune: mettere a fuoco gli aspetti tecnici e normativi a supporto delle imprese. Dopo i saluti di Luciano Cosentino (Direttore Di3A Unict), Giuseppe Occhipinti (vice presidente Ordine Agronomi e Forestali CT) e Daniele Romano (vicepresidente Ordine Tecnologi alimentari Sicilia e Sardegna), interverranno nell’ordine: Federica Argentati (presidente Distretto Agrumi di Sicilia, coordinatore del progetto della Regione Siciliana a sostegno dei distretti, presenterà le azioni green e blue economy dirette al comparto); Roberta Selvaggi e Mariagrazia Signorello (co-founder della start-up Risorse Smart, presenteranno i risultati di un’indagine sulle potenzialità agroenergetiche mediterranee); Sofia Mannelli (presidente Chimica Verde Bionet, su bioraffineria e chimica verde); Giuseppe D’Amore (consigliere Enama, sulla normativa per accedere agli incentivi per gli impianti agroenergetici); Fabrizio Sibilla (di Krajete Gmbh, sulle nuove tecnologie per la “Biobased economy”); Gaetano Cimò (dirigente dell’assessorato regionale all’agricoltura illustrerà gli strumenti previsti sul Psr Sicilia 2014-20); Antonino Virga (dirigente del Dipartimento attività sanitarie dell’assessorato regionale alla Salute, parlerà della normativa sanitaria per utilizzare come biofertilizzanti i sottoprodotti di origine animale); Angelo Bonaccorso (in rappresentanza di Federmetano interverrà sull’evoluzione dell’autotrazione a biometano); Mario Spalla (della Cooperativa Empedocle, su impianto pilota con pastazzo di agrumi finanziato da The Coca-Cola Foundation); Alfredo Tamburino (responsabile Dipartimento Agricoltura di Legambiente Sicilia riferirà su bioeconomia nelle aree mediterranee). Modera gli interventi Biagio Pecorino, docente di Economia Agroalimentare (DI3A).
La partecipazione al workshop consentirà l’acquisizione di crediti formativi e professionali per studenti universitari, dottori agronomi, forestali e tecnologi alimentari.