Milano – Cinque beni confiscati alla criminalità organizzata verranno messi a disposizione della Rete Antiviolenza coordinata dal Comune di Milano per accogliere donne nella fase conclusiva del loro percorso di uscita dalla violenza.
Gli appartamenti – monolocali o bilocali – entrano quindi ufficialmente a far parte del sistema cittadino di sviluppo di azioni e interventi mirato alla promozione di diritti e al contrasto di ogni forma di discriminazione, con l’obiettivo di accompagnare le donne, da sole o con figli, verso l’autonomia.
Verranno dati in comodato d’uso gratuito a Fondazione Somaschi Onlus, che li gestirà insieme a Farsi Prossimo, La Strada e Telefono Donna.
“Alla fine di un percorso di liberazione dalla violenza che prevede la presa in carico da parte di un centro antiviolenza e l’eventuale inserimento in una casa rifugio – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé –, è possibile che una donna e i suoi figli abbiano bisogno di un ambiente protetto dove mettere alla prova l’autonomia raggiunta prima di potersi confrontare con il mondo esterno in totale indipendenza. Questi appartamenti offrono l’opportunità di affrontare la necessaria transizione con la serenità imprescindibile per il successo del percorso. I beni confiscati, in questo caso, si trasformano da luoghi di illegalità a occasioni di liberazione per le donne che coraggiosamente sono riuscite a fare una scelta importante per la loro vita e per quella dei loro figli”.
Le persone accolte dovranno essere seguite da un Centro Antiviolenza o inserite in una Casa rifugio e avere un buon livello di autosufficienza che consenta la gestione autonoma dell’abitazione e un reddito. Con l’obiettivo di preparare il terreno per la totale indipendenza, infatti, le ospiti dovranno essere in grado di farsi carico, grazie alle entrate provenienti dal loro lavoro o da eventuali sostegni economici, delle spese ordinarie dell’alloggio (utenze, spese condominiali, un piccolo contributo per la locazione). Potranno rimanere in ospitalità per 12 mesi, prorogabili fino a 24. L’accoglienza prevede, inoltre, un accompagnamento sociale ed educativo molto leggero.
Il sistema cittadino di sviluppo di azioni e interventi mirato alla promozione di diritti e al contrasto di ogni forma di discriminazione coordinato dal Comune di Milano metterà a disposizione 9mila euro per coprire le spese di preparazione degli alloggi e il Comune si occuperà dell’arredamento grazie a risorse provenienti dal Fondo sociale europeo.
