Violenza domestica e maltrattamenti in famiglia. Picchia la moglie e le scaglia contro un tavolo

Brescia – Sono praticamente all’ordine del giorno, purtroppo, le richieste a seguito delle quali le Forze di Polizia sono chiamate ad intervenire d’urgenza per far fronte a situazioni di violenza domestica.

Quanto accaduto alcune sere orsono, tuttavia, ha lasciato sorpresi anche i Poliziotti che sono stati inviati ad affrontare una situazione del genere.

Nel caso di specie, gli Agenti della Polizia di Stato in forza al Commissariato di Pubblica Sicurezza “Carmine” sono stati chiamati a intervenire d’urgenza in un appartamento del Centro cittadino a seguito di una segnalazione fatta sul numero di emergenza “112 NUE” e pervenuta alla Centrale Operativa della Questura, nella quale si faceva riferimento a una violenta lite domestica tra un uomo e una donna.

Intervenuti immediatamente, gli Agenti prendevano sin da subito i primi contatti con il richiedente, figlio della coppia, il quale in lacrime riferiva che il padre aveva picchiato la madre per poi scaraventarle contro un pesante tavolo di vetro.

L’abitazione infatti appariva a soqquadro e il soggiorno presentava detriti di vetro ovunque e numerose suppellettili sparse a terra; sul posto inoltre era già presente il Personale Sanitario del “118 NUE” che stava prestando le prime cure mediche alla donna, la quale era stata rinvenuta riversa sul divano con una copiosa perdita di sostanza ematica alla gamba destra.

La donna, nonostante le condizioni critiche in cui si trovava, riferiva ai Poliziotti di essere stata minacciata di morte dal marito, e di aver subito un’aggressione tanto fisica quanto verbale per futili motivil’uomo, rincasato poco prima in evidente stato di alterazione alcoolicaaveva iniziato a inveire nei suoi confronti dapprima offendendola pesantemente con vari epiteti per poi colpirla violentemente.

All’interno dell’appartamento erano altresì presente il marito – un 50enne residente a Brescia e con a proprio carico precedenti penali e/o di Polizia per reati di varia natura e gravità – e i tre figli della coppia. Questi ultimi confermavano la versione della donna, sostenendo che il padre fosse un assuntore abituale di sostanze alcoolichenonché abitualmente estremamente violento e aggressivo anche nei loro confronti; raccontavano inoltre di un episodio avvenuto tempo fa allorquando, in seguito ad una lite, il padre aveva afferrato un coltello brandendolo contro la madre per minacciarla.

Dall’esame delle informazioni contenute nella Banca Dati del Ministero dell’Interno, nel “Protocollo SCUDO”, è emerso altresì come questa non fosse della prima volta in cui le Forze di Polizia erano state chiamate per far fronte a situazioni di violenza scoppiate tra i due coniugi.

La donna, a seguito delle gravi lesioni riportate veniva quindi trasportata al Pronto Soccorso del “Poliambulanza”; l’uomo invece, al termine degli atti di Polizia Giudiziaria, in considerazione di quanto accaduto veniva dichiarato in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia.

In considerazione di quanto accaduto, il Questore della Provincia di Brescia Paolo Sartori ha emesso nei suoi confronti la Misura di Prevenzione Personale dellAMMONIMENTOIl Provvedimento del Questore, previsto per chi commette atti persecutori o di violenza domestica, contiene anche l’invito rivolto al maltrattante a sottoporsi ad un programma di “riabilitazione” finalizzato a fargli comprendere il disvalore dei propri comportamenti violenti e vessatori.

Sono sempre più i casi in cui le Forze di Polizia sono chiamate ad intervenire per far fronte a violenti episodi di maltrattamenti in famiglia, che rappresentano in sé, tra l’altro, preoccupanti esternazioni di problematiche di carattere culturale, le quali troppo spesso colpiscono vittime non in grado di difendersi – ha evidenziato il Questore Sartori –. La singolarità di questo episodio, nel quale il ruolo di vittima lo ha il marito, rafforza ancor più l’idea di come le situazioni di criticità che affliggono la nostra società debbano necessariamente essere affrontate facendo rete tra Istituzioni, Enti locali, Centri antiviolenza e Associazioni di volontariato. La Polizia di Stato è da sempre in prima linea, anche con Progetti specifici, nell’indicare percorsi di presa di coscienza e di consapevolezza del disvalore di quanto commesso, con l’obiettivo, altresì, di aiutare le vittime a difendersi, a chiedere aiuto ed a denunciare le violenze subite”.