VACANZE: COSTANO IN MEDIA IL 30% IN PIU’ RISPETTO AL 2019. DAL PERIODO PRE-COVID VOLI NAZIONALI +81%, PACCHETTI VACANZA +56%, LIDI E PISCINE +33%

PIU’ CARO DEL 18% LO SPRITZ, PER LA FRUTTA FRESCA +35%, PESCE +24%

Le vacanze estive costano in media il 30% in più rispetto all’era pre-Covid. Lo afferma il Codacons, che sulla base dei dati Istat ha messo a confronto le tariffe odierne del comparto turistico con quelle in vigore nell’estate del 2019.
A subire i rincari più pesanti è il comparto del trasporto aereo – analizza l’associazione – Oggi i voli nazionali costano in media l’81,5% in più rispetto allo stesso periodo di sei anni fa, mentre le tariffe dei voli internazionali sono aumentate del +65,9%, +61% quelle dei voli europei. Va meglio a chi decide di muoversi in traghetto, con le tariffe del trasporto marittimo salite nello stesso periodo del 13,9%, in treno (+10,7%), o ricorrendo ad autobus e pullman (+10,1%), mentre la benzina oggi costa l’8,3% in più rispetto all’estate 2019, +12,6% il gasolio. Per pedaggi e parchimetri si spende il 7,2% in più, ma spostarsi con un’auto a noleggio è più caro del 17,6%.
Chi invece preferisce optare per un pacchetto vacanza si ritrova a spendere il 56,6% in più rispetto al periodo pre-Covid, e per dormire fuori occorre fare i conti con i rincari delle strutture ricettive: nello stesso periodo i listini di alberghi, motel e pensioni sono saliti del 40,6%, villaggi vacanza e campeggi segnano un +12,7%, b&b, case vacanza e alloggi in altre strutture +22,7%.
Trascorre una giornata al mare presso un lido o andare in piscina costa oggi in media il 32,7% in più rispetto a sei anni fa, ma a rincarare sono anche parchi divertimento (+21,4%), musei e monumenti (+20,5%), parchi nazionali, zoo e giardini (+13%).
Per una cena al ristorante o in pizzeria si spende questa estate il 22,5% in più, ma anche consumare uno spritz al tramonto sarà più salato rispetto all’era pre-Covid, con gli aperitivi alcolici rincarati del +18,2%, mentre la birra sale del +17,2%: va peggio agli astemi, dal momento che i prezzi delle bibite analcoliche aumentano del +28,8%.
Ma anche mangiare in casa comporterà una spesa sensibilmente superiore rispetto al periodo pre-Covid: gli alimenti tipici dell’estate registrano infatti rincari a due cifre, col pesce e i prodotti ittici che salgono complessivamente del +23,9% rispetto al 2019, la frutta fresca del 35%, i gelati del 46,4%, l’acqua minerale del 30,5% – calcola il Codacons.
Se si considerano solo le voci legate a trasporti, alloggi e servizi turistici, le vacanze estive 2025 costano in media il 30% in più rispetto a quelle del 2019 – denuncia l’associazione.
Prima le misure legate al Covid, dal distanziamento alla sanificazione di locali e strutture aperte al pubblico, poi il caro-energia, hanno provocato uno tsunami nel comparto turistico con una crescita dei costi in capo ad esercenti e attività che è stata scaricata sui consumatori finali attraverso un incremento di prezzi e tariffe del comparto – analizza il Codacons – Al termine di queste emergenze la ripresa dei flussi turistici, con il trasporto aereo che nell’ultimo mese ha superato i livelli del 2019, la rinnovata voglia di viaggi e spostamenti da parte degli italiani, assieme alle massicce presenze di visitatori stranieri registrate negli ultimi anni nella nostra Penisola, hanno “dopato” l’intero settore del turismo portando ad una crescita della domanda turistica e ad una ulteriore accelerazione dei listini al pubblico.
Un aumento di prezzi e tariffe talmente inesorabile da essere insostenibile per una fetta sempre più larga di cittadini – sottolinea l’associazione – Non a caso questa estate il 49% circa degli italiani, quasi uno su due, resterà a casa e non si concederà una villeggiatura tra giugno e settembre, contro il 39,5% dell’estate 2019, quasi il 10% di rinunciatari in più.