UNA RETE DI FORZA: la persecuzione contro le donne cristiane

Violenza sessuale e matrimoni forzati si intrecciano con il controllo della “vita digitale” delle donne creando una ragnatela di oppressione…

La persecuzione religiosa colpisce uomini e donne in modo diverso. A questo risponde la ricerca condotta per il sesto anno consecutivo da Porte Aperte/Open Doors, organizzazione che sostiene i cristiani perseguitati. Il report 2023 sulla persecuzione religiosa specifica di genere (Gender-Specific Religious Persecution o GSRP), pubblicato oggi, rivela come essa sia endemica, strategica e possa presentarsi come una rete di forze che intrappolano la persona.

 

Che forma ha la persecuzione contro le donne cristiane? E contro gli uomini?

In natura, le ragnatele vengono tessute e posizionate con l’unico scopo di catturare le prede. I fili sottili, intricati e sapientemente interconnessi, creano una rete complessa che intrappola. Più la vittima tenta di scappare, più rimane impigliata. Nella persecuzione funziona allo stesso modo. Ogni pressione o minaccia da sola può essere come un sottile filamento, che si presenta in modo ingannevole o quasi irrilevante. Combinate insieme, sono terribilmente efficaci. Per le donne la violenza sessuale, il matrimonio forzato, la violenza fisica e la riduzione a schiavitù, uniti alla minaccia di violenza fisica e al controllo dei cellulari, sono punti pressione che intrappolano la donna in una ragnatela soffocante.

 

In quali paesi l’essere donna rende più vulnerabili alla persecuzione?

Il report presenta anche la classifica dei paesi in cui il genere influenza maggiormente la persecuzione religiosa (una novità). Per le donne al primo posto troviamo la Nigeria e a seguire Camerun, Somalia, Sudan, Siria, Etiopia, Niger, India, Pakistan e Mali. Nelle regioni settentrionali della Nigeria, dove i cristiani sperimentano i livelli più estremi di violenza del paese, le donne cristiane subiscono livelli particolarmente elevati di rapimenti, spostamenti forzati, traffico di esseri umani, uccisioni e violenza sessuale. In Africa Sub-Sahariana in particolare, essere donna rende doppiamente vulnerabili, caratterizzando fortemente la tipologia di persecuzione religiosa vissuta.

 

Definizione e Principali risultati

Questo rapporto sulla persecuzione religiosa di genere 2023[1] esplora come uomini e donne sperimentino la persecuzione in modo diverso e come questo sistematicamente porti il caos nella famiglia cristiana e nella comunità nel suo insieme. Le dinamiche della GSRP che colpiscono gli uomini sono mirate e visibili. Al contrario, le donne sperimentano forme di persecuzione complesse e nascoste[2]. Entrambe queste dinamiche sono caratterizzate dalla violenza, ma se quella rivolta agli uomini è tipicamente più severa e a volte letale, la violenza affrontata dalle donne è invece tendenzialmente invisibile e duratura.

 

Il sesto anno di ricerche sui cosiddetti Punti di Pressione relativi a come uomini e donne soffrono per la propria fede conferma come i persecutori sfruttino norme e valori socioculturali, spesso incorporati nel sistema legale o da esso facilitati, per mettere sotto pressione uomini e donne cristiani ed essenzialmente indebolire la comunità cristiana.

La persecuzione di donne e ragazze cristiane mira a renderle oggetti sessuali e portatrici di vergogna.

In diverse regioni del mondo la violenza sessuale, i matrimoni forzati e il traffico di esseri umani opprimono donne e ragazze cristiane, diventando spesso mezzi per punire e disonorare famiglie e comunità cristiane. Diffusamente considerate di valore inferiore, le donne vengono colpite nella loro capacità di procreare e nell’idea di purezza sessuale. Esse sono ulteriormente vulnerabili ad essere rapite e vendute come spose, in particolare nei paesi asiatici o a diventare schiave sessuali di gruppi estremisti in Africa, considerate da questi ultimi come trofei di guerra in grado di generare futuri combattenti.

 

La persecuzione di uomini e ragazzi cristiani ha l’obiettivo di farli uscire di scena.

In tutte le regioni, uomini e ragazzi rischiano di essere rapiti, imprigionati, picchiati, esposti a false accuse o costretti a unirsi a milizie o bande criminali. Gli uomini hanno maggiore probabilità di essere uccisi a causa della fede, per il tentativo di rimuoverli dal ruolo che ci si aspetta ricoprano: quello di sostentamento economico e protezione della comunità cristiana. In diverse regioni, gli uomini impegnati nella guida di una chiesa sono esposti a maggiore vulnerabilità.

[1] Porte Aperte/Open Doors monitora annualmente le dinamiche della persecuzione religiosa in oltre 100 paesi. Il team analitico del GSRP ha studiato i dati dei 76 paesi in cui la persecuzione è alta, molto alta o estrema nel periodo di riferimento della World Watch List 2023 (1 ottobre 2021 – 30 settembre 2022). In questo rapporto gli analisti del GSRP hanno dato priorità ai risultati dei primi 50 paesi della World Watch List 2023 di Open Doors (maggiori info sulla WWList qui). Tuttavia, alcuni dettagli sono stati tratti dai paesi classificati dal 51 al 76, in particolare per sviluppare l’analisi delle dinamiche regionali.