Una città che vuole respirare: da Pesaro un appello per il ripristino ambientale e la salute collettiva

Dopo il rigetto ministeriale del progetto GNL, dovuto anche al parere negativo dei Vigili del Fuoco, il Comitato PESARO: NO GNL torna a chiedere con forza la restituzione dell’area petrolifera della Tombaccia – da un secolo occupata da impianti legati all’energia fossile – all’Oasi del Foglia e alla cittadinanza. “Segnaliamo da tempo l’invasione industriale dell’area da parte di impianti insalubri e pericolosi – dichiarano gli attivisti – che degradano un ambiente ricco di biodiversità e chiediamo alle istituzioni di interrompere questa occupazione da parte dell’industria fossile di un sito che possedeva caratteri di integrità e bellezza”.

L’area, un tempo zona umida e baluardo naturale del fiume Foglia, è oggi dominata da strutture industriali obsolete, serbatoi, recinzioni e cemento, in netta contraddizione con gli obiettivi ambientali della Regione e dell’Unione Europea. “Tuttavia – aggiunge il Comitato – abbiamo ottenuto finora solo ostilità da parte di chi vorrebbe una Pesaro industrializzata e silenzio da parte della politica. Questa indifferenza istituzionale ci allontana dagli obiettivi che l’Europa stessa promuove in tema di recupero naturalistico e tutela della salute”.

Le parole degli attivisti trovano un riscontro concreto nella nuova legge sul ripristino della natura adottata dall’Unione Europea nel giugno 2024. Ritenuta tra i più importanti provvedimenti ambientali degli ultimi decenni, la normativa impone agli Stati membri l’obbligo di recuperare ecosistemi danneggiati e habitat compromessi, con un’attenzione crescente alle implicazioni sanitarie dell’inquinamento.

Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, infatti, il 14% di tutti i decessi nell’UE è attribuibile a cause ambientali, in particolare all’inquinamento atmosferico e alla contaminazione del suolo. Tra le patologie più collegate all’ambiente degradato troviamo tumori, malattie respiratorie, cardiovascolari e infiammatorie croniche. In numerosi studi si registra una maggiore incidenza di queste condizioni in aree prossime a siti industriali insalubri, come appunto la zona portuale di Pesaro.

L’Oasi del Foglia, che costeggia l’area industriale in questione, è un raro esempio di biodiversità urbana: ospita uccelli migratori, anfibi, insetti impollinatori e una vegetazione tipica delle zone umide costiere. “Restituire quest’area alla natura e alla cittadinanza non è solo un atto ecologico – sottolineano i promotori – è un atto di giustizia ambientale e sanitaria. In linea con la legge europea, chiediamo una bonifica profonda, la demolizione degli impianti dismessi e il recupero del paesaggio originario”.

Un processo che potrebbe generare anche un ritorno economico virtuoso, grazie al turismo naturalistico, all’educazione ambientale e alla rigenerazione territoriale. Ma soprattutto, come indicano le linee guida della One Health Foundation, è un’occasione per migliorare la salute pubblica, integrando ambiente, benessere umano e tutela della fauna.

Durante l’ultimo convegno europeo, la One Health Foundation ha ribadito l’importanza di inserire la dimensione sanitaria nell’attuazione della legge sul restauro ambientale. “Solo l’inquinamento atmosferico – afferma la presidente Rossana Berardi – è legato a numerose patologie gravi, dai tumori ai disturbi cardiaci. Ripristinare la natura significa anche prevenire malattie e ridurre la spesa sanitaria”.

In questo senso, Pesaro può diventare un laboratorio virtuoso. Un esempio concreto di come, liberando un’area dalla morsa dell’industria fossile, si possano generare benessere, tutela ambientale e nuove possibilità di sviluppo.

Il Comitato PESARO: NO GNL lancia dunque un appello forte e motivato: “Non possiamo più tollerare che la nostra città resti prigioniera di modelli produttivi obsoleti e lontani dalla necessità di tutelare ambiente e salute. La legge europea sul ripristino della natura ci dà finalmente uno strumento efficace. Ora spetta alle istituzioni ascoltare la cittadinanza e avviare un processo di restituzione e bonifica. Pesaro merita di respirare”. Di questo e altri argomenti relativi alle criticità industriali e ambientali a Pesaro si parlerà sabato 26 luglio, dalle 19, nel corso dell’incontro “Una città che vuole respirare”, organizzato da Il Pesaro insieme al Comitato PESARO: NO GNL presso l’Alexander Museum Palace Hotel.

Nella foto di Steed Gamero, l’opera d’arte civile urbana “NO GNL – Il bambino con il fiore” di Roberto Malini, installata a Pesaro in via degli Abeti