
“Esprimo profonda soddisfazione per l’iniziativa realizzata a Lipari, dove la potenza espressiva delle maschere teatrali è stata resa accessibile ai visitatori non vedenti”.
Lo ha detto Maria Francesca Oliveri, presidente del consiglio regionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti della Sicilia, commentando la tre giorni in cui, nella maggiore delle isole Eolie, grazie al progetto “Dal Museo al Teatro”, messo a punto da Maria Clara Martinelli, archeologa del Parco archeologico delle Isole Eolie e realizzato dallo stesso Parco con l’università Cattolica di Milano, l’ateneo di Reggio Calabria e il Naos Lab.
Il progetto, finanziato con fondi del Pnrr, si ispira alla convinzione del direttore del Parco di Lipari, Rosario Vilardo, che la conoscenza sia “un diritto civile” e ha consentito di inaugurare nei giorni scorsi un Laboratorio Multisensoriale dedicato a non vedenti e non udenti. La struttura ha 35 reperti tattili, segnaletica in Braille e Lis, mappe per autistici, e anche mascherine scure per sperimentare la visita al buio, app e animazioni digitali per lo storytelling.
“Avere la possibilità di toccare con le mani, immaginare con la mente ed emozionarsi con il cuore, è sempre un dono grande che rende l’Arte più vicina, più viva, più vera. Auspico che queste iniziative possano diffondersi sempre di più affinché la Cultura e l’Arte diventino davvero inclusive, universali, eterne”.
Il titolo del progetto si deve al fatto che le piccole maschere conservate nel Museo di Lipari, digitalizzate per essere riprodotte in formato tattile, sono state anche ingrandite per esser utilizzate nello spettacolo “Prometeo incatenato” di Eschilo. Il lavoro, diretto e interpretato da Christian Poggioni e con la drammaturgia di Elisabetta Matelli, storica del teatro antico della Cattolica, è stato presentato con successo nel Teatro di Lipari sabato scorso.