UCRAINA: UNIMPRESA E ASSTRI, DANNI A TURISMO. A RISCHIO 180.000 B&B, AFFITTACAMERE, OSTELLI E CAMPEGGI

La perdita di prodotto interno lordo generato dall’andamento della pandemia, la crisi in Ucraina e l’aumento dei costi energetici saranno nei prossimi mesi fattori determinati per la tenuta sociale: i danni cagionati al settore turistico mettono a rischio il futuro di 180.000 bed and breakfast, affittacamere, ostelli e campeggi. È quanto denunciano Unimpresa, organizzazione che rappresenta oltre 120.000 micro e piccole imprese di tutti i settori produttivi, e Asstri, l’Associazione strutture ricettive extra alberghiere.

Secondo Unimpresa e Asstri i dati pre-pandemia vedevano in campo oltre 180 mila aziende nel settore extra alberghiero formato da B&B, affittacamere, ostelli, campeggi, con una copertura eterogenea sul territorio italiano di circa 3 milioni di posti letto con quasi circa 800.000 addetti, compreso l’indotto. Il fatturato generato da questo settore strategico vale l’9% del prodotto interno lordo italiano che, unito a quello generato dal settore alberghiero tradizionale, supera, indotto compreso, il 15% del pil.

«Pensavamo di aver visto la fine del tunnel, invece le tensioni militari in atto in Europa stanno determinando un nuovo blocco sull’intero settore. Chi proviene dall’America ha paura di partire come chi proviene dall’Europa dell’Est e il risultato sostanziale è che per aprile e maggio nella sola Roma le perdite di fatturato varranno circa mezzo miliardo di euro per il solo settore dell’accoglienza» dichiarano il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, e il direttore generale di Asstri, Edoardo Lo Foco.

«I turisti russi e americani valgono circa il 7% in termini di presenze sul territorio italiano e non è tanto questo a preoccupare quanto il resto del mercato che purtroppo sarà condizionato dai due player. In buona sostanza, i russi non possono viaggiare e gli Americano eviteranno per paura di escalation in Europa, ma di conseguenza determinano le scelte di quanto vorrebbero venire ma sceglieranno posti lontano dal conflitto» osservano i rappresentanti di Unimpresa e Asstri, che hanno recentemente sottoscritto un accordo di collaborazione. Per quanto riguarda le stime d’impatto sul 2022, secondo i dati di Unimpresa e Asstri, considerando esclusivamente periodo pasquale, a cavallo tra aprile e maggio, soltanto a Roma i danni potrebbero essere pari a 150 milioni di euro.

I flussi turistici globali registrati nel 2019 per il complesso degli esercizi ricettivi è stato pari a circa 131,4 milioni di arrivi e 436,7 milioni di presenze. Quanto alle presenze dei paesi dell’Unione europea ed extra Ue, stando ai dati 2019 pre-pandemia, la Russia, pesa in termini di presenze registrate, a 5.311.276 per 1.778.720 di arrivi: questa, con le sanzioni inflitte, la dimensione del flusso turistico che verrebbe a mancare. Senza contare che un duro colpo si potrebbe generare anche dal calo dei turisti provenienti dagli Stati Uniti d’America che pesano per 6.092.754 arrivi per 16.302.928 di presenze: vale la pena sottolineare che la spesa pro-capite del turista americano è pari a circa 170 euro, superiore del 65% rispetto alla media: ne consegue che il solo settore ricettivo corre il rischio di fare i conti con una perdita tra 900 milioni di euro e 2 miliardi di euro.