
L’Aquila – LNDC Animal Protection accoglie con soddisfazione la decisione del Giudice dell’Udienza Predibattimentale del Tribunale di Avezzano che ha disposto il rinvio a giudizio di Andrea Leombruni, accusato di aver sparato e ucciso l’orsa Amarena nella notte del 31 agosto 2023 a San Benedetto dei Marsi. L’imputazione è quella prevista dall’articolo 544-bis del Codice Penale, che punisce l’uccisione di animali, aggravata nel caso di specie dalla crudeltà e dai futili motivi, circostanze che rendono ancora più intollerabile la violenza subita da un animale simbolo della biodiversità italiana.
L’orsa Amarena, esemplare di orso bruno marsicano – specie strettamente protetta e ridotta a una popolazione stimata di appena 50-60 individui – rappresentava non soltanto un elemento fondamentale dell’ecosistema appenninico, ma anche un patrimonio collettivo di enorme valore scientifico, culturale e ambientale. Al momento della sua uccisione Amarena era accompagnata dai suoi due cuccioli, non ancora autosufficienti, la cui sopravvivenza apparve immediatamente compromessa. Solo grazie all’impegno del Parco Nazionale d’Abruzzo e a un attento monitoraggio i piccoli hanno potuto crescere, alimentarsi e sopravvivere autonomamente, garantendo così la continuità genetica di una specie gravemente minacciata.
“La decisione del Tribunale era attesa, perché i fatti parlano chiaro e non ammettono giustificazioni” – sottolinea la Presidente di LNDC Animal Protection, Piera Rosati – “Amarena non era soltanto un’orsa, ma una madre, un simbolo, un patrimonio di tutti noi. La sua morte crudele e ingiustificabile rappresenta una ferita profonda per l’intero Paese e per la tutela della biodiversità. Per questo saremo al fianco della giustizia fino alla fine, perché la condanna sia esemplare e serva da monito contro ogni forma di violenza sugli animali.”
La costituzione di LNDC Animal Protection come parte civile rappresenta un passaggio cruciale per garantire che la voce della tutela animale sia rappresentata all’interno del processo. Come spiega l’Avvocato Michele Pezone, Responsabile Diritti Animali dell’associazione: “L’ammissione della nostra parte civile conferma la rilevanza del ruolo delle associazioni nel far valere i diritti degli animali vittime di reati. In questo procedimento ci impegneremo a sostenere la piena applicazione dell’art. 544-bis c.p. e delle aggravanti contestate, affinché sia riconosciuta la gravità assoluta di un atto compiuto con crudeltà e per futili motivi. Non ci fermeremo finché non sarà fatta giustizia per Amarena e per i suoi cuccioli. Questo processo dovrà costituire un precedente importante a tutela non solo dell’orso bruno marsicano, ma di tutti gli animali selvatici.”
L’udienza dibattimentale è fissata per il 19 gennaio 2026 alle ore 9 presso il Tribunale di Avezzano. LNDC Animal Protection continuerà a seguire con la massima attenzione ogni fase del procedimento, ribadendo la propria determinazione a garantire che la morte di Amarena non resti impunita e si trasformi in un punto di svolta nella tutela della fauna selvatica in Italia.