
A Gallipoli la Finanza ha trovato diversi appartamenti locati per turismo che erano dei cosiddetti pollai, con sovraffollamenti del tipo 9 persone in 50 mq (1), con affitti di 1500/3000 euro a settimana.
Disperati i turisti, ma la responsabilità nasce tutta dall’offerta. Improvvisati imprenditori intenti solo ad approfittare di un’alta domanda a spese contenute. Gli stessi turisti che, probabilmente, contribuiscono a un calo dei lidi balneari, quelli che mediamente, a fronte di un’inflazione che naviga sul 2% offrono prezzi aumentati del 20%, su una base già di per sé alta… situazione che fa tanto giocare i politici, anche loro, a “beccarsi come polli in un angusto pollaio” (2).
Quanto rilevato dalla Finanza a Gallipoli crediamo sia la punta di un iceberg, con una base larga e massiccia che coinvolge non solo le località balneari, ma tutti i cosiddetti “nuovi imprenditori” cha hanno desertificato di residenti i centri urbani e le località turistiche a favore degli affitti brevi, alimentando spesso l’overtourism.
Complici leggi nazionali praticamente assenti (oggi c’è solo il Cin, codice identificativo nazionale – 3) e il rispetto di norme igieniche e strutturali di base che ogni Comune (quando lo fa) dovrebbe controllare. Situazione che, tra l’altro, andrebbe presa in considerazione da Antitrust per concorrenza sleale nei confronti di albergatori che, a differenza di questi nuovi imprenditori, sono controllati normativamente e fiscalmente.
Il legislatore, con la complicità del ministero del Turismo, sembra che non abbiano intenzione di provvedere in merito. Negando l’overtoriusm, si arroccano nella difesa di un loro presunto elettorato. Col risultato di: overtourism, insicurezza, evasione fiscale… con il consumatore vittima principale.
1 – https://www.aduc.it/notizia/case+pollaio+gallipoli+turisti+50+metri+quadri_141422.php
2 – https://www.aduc.it/articolo/turismo+crisi+ni_39666.php
3 – https://bdsr.ministeroturismo.gov.it/
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc