Turismo e crisi? Ni

I dati di alcune associazioni (1) sulla previsione di mobilità e spesa degli italiani in occasione del Ferragosto sono espliciti: il 57% sarà fuori casa (27% lavorerà, 16% non farà nulla).

Secondo le stime, la spesa complessiva degli italiani per i consumi fuori casa nel mese di agosto toccherà i 9,3 miliardi di euro. Sono stime, per l’appunto. Quindi non è detto che, come avviene anche con le statistiche, su una spesa di 100, ci potrebbe essere un 10% che spenderà 90 e un 90% che spenderà 10.

A queste stime si agganciano gli imprenditori del settore con la lacrimuccia facile (balneari e albergatori soprattutto) (2) che, siccome non registrano il tutto completo come qualche volta in passato, e devono far fronte a consequenziali costi di gestione e accumulo su cui hanno basato il proprio business, cominciano a lamentarsi in previsione di farsi assegnare qualche bonus dal governo.

Apriti cielo nella politica, spesso non attenta alla quotidianità dei consumatori, ma che sfrutta l’occasione. L’opposizione accusa il governo di assenza di politiche in merito (“i consumatori hanno meno soldi”). Il governo si difende dicendo che non è vero, e ripete a “pappagallo” le proprie politiche che non smentiscono e neanche avvalorano l’opposizione… in quanto dati generali e non specifici sul turismo, mescolando i turisti stranieri con quelli italiani, e senza considerare gli italiani che vanno all’estero.

Insomma né gli uni, né gli altri, hanno dati precisi a cui fare riferimento, e parlano tanto per parlare… ed è probabile che se le parti di governo/opposizione fossero invertite entrambi si attaccherebbero o si difenderebbero.

La risposta alla eventuale crisi del turismo è quindi NI. Non si sa. Occorre aspettare i dati, ché le stime non valgono, tantomeno le lacrimucce delle corporazioni aspiranti a bonus.

Pensierino

That’s policy. Questa è la politica. Si sarebbe detto una volta usando la lingua inglese come sinonimo di precisione e autorevolezza, per screditare l’andazzo del Belpaese. Ma ora, anche questa certezza della lingua di Franklin Delano Roosevelt e Harry S. Truman e Winston Churchill (che ci tirarono fuori da fascismo e guerra mondiale) è venuta a mancare. Dobbiamo fare da  noi, con l’Ue e con Donald Trump.

 

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

 

 

1 – https://www.aduc.it/notizia/ferragosto+numeri+dei+consumi+previsti_141415.php

2 – https://www.aduc.it/articolo/crisi+mezza+estate+fotografia+economia+effimera_39642.php