Tumore della prostata: Lombardia all’avanguardia per diagnosi precoce, multidisciplinarietà e innovazione

Pazienti, specialisti, istituzioni e aziende del settore salute a confronto per migliorare i percorsi regionali di diagnosi, cura e assistenza di chi affronta il tumore della prostata, dallo screening alla presa in carico multidisciplinare, e per assicurare a tutti i pazienti l’accesso alle innovazioni terapeutiche e una migliore qualità di vita. È questo l’obiettivo del Convegno “Il tumore della prostata in Lombardia. Dalla diagnosi alla cura: nuove speranze per i pazienti”, organizzato da Motore Sanità su iniziativa di Europa Uomo e Novartis.

L’idea nasce dalla collaborazione tra Europa Uomo Italia e Novartis con un duplice obiettivo: da un lato, informare la popolazione maschile sui percorsi di diagnosi e cura e, dall’altro, sensibilizzare le istituzioni sulle azioni necessarie per migliorare la presa in carico dei pazienti valorizzando le buone pratiche cliniche già attive in Lombardia. “La Lombardia è stata la prima Regione italiana, nel 2024, ad avviare un programma regionale di screening gratuito del tumore della prostata”, sottolinea Claudio Talmelli, Presidente di Europa Uomo Italia, “il risultato di un lavoro che ha visto anche la partecipazione di Europa Uomo. È ora indispensabile che il sistema sanitario lombardo si organizzi per offrire ai propri cittadini veri centri multidisciplinari dedicati al tumore della prostata, le Prostate Cancer Unit, dove ogni uomo che riceve una diagnosi possa essere tempestivamente preso in carico e inserito in un percorso organizzato. Il modello organizzativo della Prostate Cancer Unit, su esempio di quello già consolidato della Breast Unit per il tumore del seno, è infatti il più idoneo a garantire al paziente non solo le cure più efficaci per il suo caso specifico e una buona qualità di vita, ma anche l’accesso all’innovazione diagnostica e terapeutica”, continua Talmelli.

Un approccio integrato e tempestivo nella gestione della malattia è essenziale soprattutto nelle sue forme avanzate, dove la prognosi rimane severa e dove l’innovazione può fare la differenza. In questo contesto, l’impegno dell’industria farmaceutica si traduce nello sviluppo di soluzioni mirate che rispondano concretamente ai bisogni clinici ancora insoddisfatti. “L’impegno di Novartis in ambito oncologico è reimmaginare il futuro delle patologie con maggiori bisogni insoddisfatti, come il tumore alla prostata metastatico avanzato. Per questo sviluppiamo e rendiamo disponibili soluzioni terapeutiche mirate, come la terapia con radioligandi, capace di offrire nuove opportunità in termini di efficacia e qualità della vita” dice Paola Coco, Direttore Medico Novartis. “Siamo orgogliosi che oggi, anche in Lombardia, questa innovazione sia accessibile a tutti i pazienti idonei. Sappiamo però che l’innovazione, da sola, non basta: è essenziale dare visibilità ai bisogni dei pazienti e rafforzare il dialogo tra gli interlocutori del Sistema Salute per superare le sfide organizzative. Da qui nasce la nostra collaborazione con Europa Uomo Italia e l’idea di promuovere un dibattito regionale multidisciplinare, come quello di oggi in Lombardia”.

Tra le novità che stanno cambiando il trattamento del tumore della prostata, la terapia con radioligandi rappresenta una svolta importante. Appena approvata da AIFA e già disponibile in Lombardia, questo trattamento costituisce una nuova opportunità per i pazienti in fase avanzata. “L’armamentario terapeutico del carcinoma della prostata si arricchisce grazie all’arrivo di un nuovo trattamento radiorecettoriale: Lutetium (177Lu) vipivotide tetraxetan è un nuovo trattamento radiometabolico in grado di colpire in maniera selettiva le cellule di tumore della prostata esprimenti l’antigene di membrana PSMA. Tale terapia ha dimostrato di migliorare la speranza di vita nei pazienti portatori di malattia avanzata ed in fase di resistenza alla castrazione. Positivo anche l’impatto sulla qualità di vita grazie alla buona tollerabilità del trattamento nonché alla capacità di ritardare la progressione tumorale ed i sintomi ad essa correlati”, spiega Giuseppe Procopio, Direttore Programma prostata e Oncologia Medica Genitourinaria, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano.

La terapia con radioligandi, evoluzione della medicina nucleare, apre nuove prospettive e offre potenzialità in continua espansione, anche grazie all’impiego di strumenti digitali avanzati. La medicina nucleare, grazie alla teragnostica – un approccio che combina l’utilizzo dei radiofarmaci sia per la diagnosi che per il trattamento – è oggi protagonista della rivoluzione della medicina di precisione: non più una cura uguale per tutti, ma una terapia costruita su misura, per ogni singolo paziente”, dichiara Francesco Ceci, Direttore della Divisione di Medicina Nucleare presso l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e Professore Associato presso il Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’Università di Milano. “L’intelligenza artificiale, inoltre, è destinata ad avere un ruolo sempre più rilevante nell’interpretazione delle immagini molecolari”, continua Ceci, “e questo ci permetterà di identificare con ancora maggiore precisione il percorso terapeutico più adatto già nella fase pre-terapeutica”.

“Per stare al passo con le innovazioni prodotte dalla ricerca, i sistemi sanitari oggi si trovano ad affrontare importanti sfide organizzative, in particolare nella gestione di patologie a incidenza crescente, come il tumore della prostata. Siamo certi che Regione Lombardia, che ha già dimostrato efficienza e lungimiranza con l’avvio del progetto pilota di screening del primo tumore maschile, saprà adottare le soluzioni più valide e sostenibili per offrire ai pazienti adeguati percorsi di diagnosi, cura e assistenza. Europa Uomo è pronta a dare il proprio contributo in questo impegno prioritario”, conclude Talmelli.