Truffe telefoniche e non solo. Storie di delinquenti

Arriva un sms che dice

“Nexi – Avviso sicurezza: pagamento di euro 4900 in corso. Se non è lei, contatti subito lo 0110015534 Massima urgenza”

Non sono cliente Nexi. Chiamo il numero da un telefono fisso (su cui le truffe sono più rare e complicate) e non dal telefonino su cui ho ricevuto il messaggio Sms. Mi risponde un centralino che dice di comporre “1” per parlare con un operatore e “2” se è in corso una truffa. Compongo “1” e dopo una musichetta risponde “Paolo Corsi” che dice di avere un ID 978 e mi dice che non mi può aiutare perché sto chiamando da  un telefono fisso. Faccio presente che non sono cliente Nexi e che credo si tratti di una truffa  e che lui è un truffatore.  Mi risponde “chiami la polizia” e interrompe la conversazione.

Questa è una delle tante truffe che si ricevono sui propri telefonini e, siccome si tratta di aziende disperate con altrettanti addetti disperati, “sparano nel mucchio a casa”, tanto alla fine qualcuno abboccherà.

Oggi per esempio. in Aduc è voluta venire per forza una signora anziana che ha ricevuto una lettera (posta ordinaria) che le intimava di pagare un servizio telefonico di cui lei non sa nulla. Alla signora quasi ottantenne, quando ha chiamato Aduc è stato ampiamente spiegato che si trattava di un tentativo di truffa e di lasciar perdere, non rispondendo a nessun tipo di sollecitazione a meno che non fosse raccomandata A/R o pec, e in questo caso di contattarci. Ma la signora  era terrorizzata e non le bastavano le rassicurazioni  di Aduc per telefono, per cui preferiva incontrare un nostro avvocato. Che l’ha incontrata e le ha detto quanto le era già stato detto per telefono. La signora, per venire in Aduc ha dovuto fare un “viaggio” di 1 ora e mezza all’andata  e altrettanto al ritorno. Ora si sente tranquilla.

Quante persone chiamano Aduc o simile o vanno da Aduc o simile, e quante pagano, magari cifre non particolarmente esose (mediamente qualche migliaio di euro) per non avere problemi e sentirsi tranquille?

Questi delinquenti non guardano in faccia a nessuno.

Una delle principali responsabilità di quanto accade è del legislatore. Che, per esempio, rispetto al telemarketing, che miete la maggior parte delle vittime, continua a consentirne l’uso alle grandi aziende che, direttamente o indirettamente, ne fanno un uso spregiudicato e truffaldino.

L’unica soluzione è l’abolizione del telemarketing, ma i nostri legislatori non ci pensano proprio, ché quando ci sono di mezzo le grandi aziende (tlc ed energia in questo  caso) scelgono di essere proni ad esse che non rispettano i diritti dei consumatori.

 

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc