Targa commemorativa a Napoli in memoria dell’assistente della Polizia di Stato Pasquale Apicella

A quasi un anno di distanza dalla sua morte, cittadini e istituzioni a Napoli si stringono nel ricordo di Pasquale Apicella, agente della Polizia di Stato che, il 27 aprile 2020, perse la vita nello speronamento dell’auto di servizio mentre inseguiva un veicolo con a bordo dei rapinatori.

Oggi la cerimonia per l’esposizione di una targa commemorativa a Calata Capodichino, angolo con via Tommaso Cornelio. Vicini alla moglie e ai figli di Apicella, il prefetto di Napoli Marco Valentini, il questore Alessandro Giuliano, il sindaco Luigi de Magistris e l’assessore alla toponomastica Alessandra Clemente.

«Per tutte le istituzioni e per l’intera collettività» ha dichiarato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in un messaggio inviato al prefetto di Napoli, «è un obbligo civile ricordare l’esempio dell’assistente della Polizia di Stato Pasquale Apicella e di tutti quei servitori dello Stato che, come lui, hanno sacrificato la propria vita per affermare il primato della legalità anche in territori difficili, in cui le forze di polizia sono chiamate a svolgere un prezioso impegno quotidiano al servizio della sicurezza dei cittadini».

«Dal nostro punto di vista», ha affermato il prefetto Valentini, «ma anche il punto di vista di tutti i cittadini perbene di Napoli», la targa, essere qui oggi, «significa testimoniare l’affetto per il grande lavoro che le Forze dell’ordine fanno in questo territorio, spesso anche a rischio della propria vita. È un lavoro che rappresenta un patrimonio per tutta la comunità». «Parlavo poco fa con i colleghi che hanno preparato questa cerimonia», ha aggiunto il prefetto, «e la cosa che mi ha fatto più piacere sentire è che c’è stata una forte solidarietà da parte delle persone del quartiere che vivono qui intorno».

Per il questore di Napoli Alessandro Giuliano, questo momento rappresenta la testimonianza più autentica di come «un appartenente della Polizia di Stato faccia parte della comunità in cui opera e sia figlio della comunità in cui opera. E’ quanto dimostrato dal Comune di Napoli, ponendo questa bellissima targa».