Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG): Andrea Ungar nuovo presidente

Andrea Ungar è il nuovo presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG). Docente ordinario di Geriatria al Dipartimento Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze, e direttore di Geriatria e Terapia intensiva geriatrica all’ospedale Careggi, Ungar è stato eletto alla guida della SIGG per i prossimi 2 anni, in occasione del 67° congresso nazionale che si è di recente svolto a Roma. 

Gli obiettivi principali del suo mandato includono la messa a punto di proposte e soluzioni concrete per fronteggiare l’“emergenza anziani” causata dall’invecchiamento della popolazione e resa più critica per l’impatto della pandemia e la promozione di un approccio geriatrico alla cura e all’assistenza degli anziani per ridurre ricoveri e disabilità. “La pandemia ha ben rivelato il ruolo chiave dei geriatri che deve essere portato all’attenzione della politica e delle istituzioni, per affidareai geriatri la ‘cabina di regia’ nella valutazione dei bisogni clinico-assistenziali degli anziani più fragili e complessi – dichiara Ungar.

Gli ospedali infatti ammettono un numero molto elevato di anziani fragili ed è quindi necessaria la presenza costante e omogenea del geriatra in tutti i reparti: dai pronto soccorso ai reparti internistici fino a quelli chirurgici. In questo modo il geriatra può diventare un ‘ponte’ di raccordo tra ospedale e territorio, in collaborazione con i medici di medicina generale, per indirizzare gli anziani verso le cure a casa o altre strutture di assistenza come le RSA o gli hospice” sottolinea Ungar.

“Molto c’è da fare proprio sul fronte dell’assistenza domiciliare, nervo scoperto del Servizio Sanitario Nazionale, che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa con appena 3 over 65 su 100 che beneficiano delle cure a casa – avverte l’esperto – Infine la SIGG punterà ancora una volta sulla ricerca e sulla formazione dei giovani geriatri per mettere la società sempre più al servizio dei cittadini”, conclude Ungar.