Combattere i rischi di disinformazione e le fake news sui social è una preoccupazione crescente che ha portato diversi Governi a intervenire, vietando l’uso dei telefoni in classe – come disposto dal Ministro Valditara – o mettendo al bando gli account di utenti al di sotto dei 16 anni su tutti i social, come comunicato in Australia. Anche la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) è intervenuta di recente in questa direzione e, dopo alcuni mesi di studio e confronto con esperti di comunicazione, legali e medici, ha emanato le prime Linee Guida per l’uso corretto dei social media da parte degli ortopedici. L’obiettivo di SIOT è combattere le fake news e tutelare soprattutto pazienti e pubblico.
“Condividiamo le ragioni che hanno spinto il Governo australiano a intervenire per regolamentare l’uso dei social media, dati i rischi di abusi, specie tra i giovani – sottolinea il prof. Pietro Simone Randelli, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia-SIOT, Ordinario di Ortopedia dell’Università degli Studi di Milano e Direttore della Clinica Ortopedica dell’ASST Gaetano Pini – CTO –. La Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia è impegnata, da sempre, a vigilare sulla correttezza e veridicità delle comunicazioni trasmesse dagli ortopedici al pubblico, sia per proteggere i pazienti da eventuali informazioni false o ingannevoli, sia per evitare che vengano diffuse comunicazioni che omettano rischi o possibili complicanze rilevanti riguardo a trattamenti curativi. Per questo motivo, abbiamo approfondito il tema, elaborato e condiviso le prime Linee Guida SIOT in materia di comunicazione sui social media, affinché vengano rigorosamente osservati i principi del Codice di Deontologia Medica, con il massimo senso di responsabilità, mantenendo toni sobri, professionali e informativi e fornendo informazioni chiare, precise e facilmente comprensibili da tutti”.
Nelle Linee Guida, SIOT dunque sconsiglia fortemente l’uso di piattaforme quali Instagram, TikTok, YouTube e Facebook per comunicazioni a tema medico, mentre indica, come preferibili, canali di comunicazione utilizzati in ambito professionale quali LinkedIn, le pagine web “tradizionali” e la carta stampata con la garanzia di giornalisti professionisti.
D’altronde, con una digitalizzazione sempre più diffusa, l’espansione dei social media e dell’uso di Internet hanno registrato un grande salto in avanti. Secondo i dati del 20° Rapporto Censis sulla Comunicazione 2025, l’impiego di internet da parte degli italiani si attesta sul 90,1% di utenza e l’utilizzo dei social network, nell’ultimo anno, è passato dall’82,0% all’85,3% (+3,3%). Basti pensare che, come mezzo d’informazione, gli under 30 utilizzano in larga parte TikTok (29,7%), Instagram (31,2%) e YouTube (22,8%) mentre Facebook è il più amato tra i 30 e i 44 anni (49,8%) e dagli over 45 (69%).
Alla luce di questi dati, appare imprescindibile che le informazioni diffuse sul web debbano essere scientificamente corrette, soprattutto quando si parla di salute. Veridicità e non ingannevolezza dei contenuti social; contenuti che non comportino una qualsiasi imitazione della comunicazione altrui o che siano discriminatori, denigratori, violenti o, in generale, contrari al decoro e al buon gusto; contenuti rivolti ai minoriche non possano danneggiarli psichicamente, moralmente o fisicamente; cautela nella diffusione di immagini di terzi o pazienti consentita esclusivamente per finalità illustrativa o educativa; protezione dei dati personali dei pazienti. Questi sono solo alcuni dei principi base delle Linee Guida SIOT in materia di comunicazione sui social media per gli ortopedici.
Il mancato rispetto delle Linee Guida da parte degli Ortopedici non implica l’applicazione di sanzioni da parte di SIOT ma sarà giudicato da una Commissione apposita che, una volta esaminato il contenuto, valuterà se segnalare il professionista all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e/o alle Autorità di volta in volta competenti affinché possano essere presi gli eventuali opportuni provvedimenti.
