Sicurezza: per i reati è solo la quiete prima della tempesta

Con l’emergenza coronavirus, abbiamo assistito e stiamo assistendo ad un vero e proprio crollo dei reati. Questa situazione di quiete, tuttavia, non può lasciarci molto tranquilli, perché potrebbe essere solo una quiete prima della tempesta. A causa di questa pandemia, a parte il momentaneo impoverimento dovuto all’impossibilità di svolgere delle attività lavorative, è molto probabile che si verifichi proprio un ampliamento importante delle sacche di povertà presenti nel Paese.

E’ assai probabile che molte imprese, molti esercizi commerciali, molte attività, ridimensionino il numero del personale, o addirittura non riaprano più. In aggiunta, è assai probabile che quei milioni di persone che sono invisibili, perché svolgono delle attività in nero, riscontrino delle maggiori difficoltà a poter trovare dei lavori da svolgere.

Dinanzi a questa situazione, a parte il rischio di una rilevante penetrazione della criminalità nelle attività imprenditoriali, potrebbero verificarsi delle ulteriori circostanze, quali ad esempio, una maggiore tendenza a prestarsi ad attività di spaccio delle sostanze stupefacenti, ed altre attività che consentano dei guadagni facili, e, poi, una esplosione, un boom di reati contro il patrimonio, quali furti, rapine, estorsioni, truffe, usura, invasioni di terreni o edifici.

E’ necessario quindi, non farsi trovare impreparati, e svolgere da subito una attività di prevenzione dei reati. Nel caso di specie, va detto che per svolgere una efficace attività di prevenzione, non sarà sufficiente la presenza costante delle forze dell’ordine sul territorio o magari l’installazione delle telecamere.

Nel caso di specie, la migliore attività di prevenzione sarà fatta, se a nessuno mancherà da mangiare e da bere, se a nessuno sarà tolta la possibilità di condurre una esistenza perlomeno dignitosa.

Così in una nota Giuseppe Maria Meloni, portavoce di Piazza delle Carceri e della Sicurezza del cittadino.