
CATANIA – Abbattere la tragica quota mille, che si riferisce al dato di decessi sul lavoro fatto registrare nel 2024 in Italia, elevando l’attenzione e sviluppando una rete di formazione che renda più sicuri i cantieri. Se n’è parlato stamattina – 4 luglio – nel corso del seminario tecnico-informativo, svoltosi nella sede di Formedil Ente Scuola Edile (ESEC) di Catania, dal titolo: “Nuovo Accordo Stato-Regioni – Le novità sulla formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.
L’evento, promosso da Formedil Esec Catania e con la coorganizzazione dell’Ordine degli Architetti PPC di Catania, del Collegio dei Geometri di Catania e con il patrocinio di INAIL, Ordine e Fondazione Ingegneri di Catania, Ordine e Fondazione degli Architetti PPC di Catania e AIAS ha fatto luce sulle novità normative introdotte dal nuovo Accordo Stato-Regioni in tema di formazione obbligatoria. Con un focus su efficacia, responsabilità e nuovi obblighi per datori di lavoro e formatori. Il nuovo Accordo Stato-Regioni, in fase di recepimento, segna un’evoluzione importante, ridefinisce requisiti, durata, contenuti minimi e modalità di verifica della formazione obbligatoria per tutte le figure coinvolte nella sicurezza aziendale: dai lavoratori ai datori di lavoro, dai preposti ai formatori stessi.
Il seminario si è aperto con gli interventi istituzionali di numerosi rappresentanti degli enti promotori e patrocinatori, tra cui Marco Colombrita (presidente Esec), Stefano Macale (direttore Formedil), Diana Artuso (direttrice Inail Catania) e i presidenti degli Ordini professionali etnei, come Alessandro Amaro (Architetti PPC), Agatino Spoto (Geometri), Melania Guarrera (Fondazione Architetti) e Filippo Di Mauro (Fondazione Ingegneri). In rappresentanza dell’Ordine degli Ingegneri di Catania è intervenuto il consigliere segretario Alfio Torrisi.
«La giornata ha affrontato il tema dell’accordo Stato-Regioni, che introduce notevoli aggiornamenti in tema di formazione professionale, di responsabilizzazione dei datori di lavoro e formazione dei Preposti – ha affermato Marco Colombrita – Il documento presenta notevoli aggiornamenti rispetto a quanto previsto in precedenza, dunque è fondamentale che noi imprese, con il supporto di tutte le figure coinvolte – Ordini, associazioni e Fondazioni – adeguiamo la nostra parte documentale al fine di rispettare le direttive previste dal documento». «La formazione è elemento fondamentale. Per noi importante è chi fa la formazione in questo settore. Perché spesso sono Enti non qualificati. La nostra è una rete con oltre 70 anni di storia ed eroga formazione in maniera seria – ha dichiarato Stefano Macale – Abbiamo rapporti con tutti gli Ordini, con alcuni stringiamo Protocolli che si rinnovano ogni 3 anni». «Le novità dell’Accordo Stato-Regioni sono salienti e significative – ha affermato Diana Artuso – Il documento ha puntato molto sull’effettività della formazione. Non è importante solo che venga fatta, ma è necessario adesso valutarne l’efficacia e l’impatto. Dunque deve essere realizzato un monitoraggio continuo per garantire maggiormente le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori». «La formazione è fondamentale per l’attività dei professionisti e delle maestranze – ha dichiarato Alessandro Amaro – Serve una presa di coscienza, ci si salva se si lavora in maniera corretta e tenendo conto di tutti gli accorgimenti che sono presenti sui piani di sicurezza». Due gli interventi centrali di carattere tecnico-giuridico, affidati a Antonio Leonardi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Catania, e Ferdinando Izzo, docente universitario di Sicurezza sul Lavoro nelle principali università romane. I relatori hanno illustrato le principali novità normative, sottolineando aspetti delicati come l’obbligo di verifica dell’efficacia della formazione, le responsabilità penali che possono derivare da una formazione inadeguata e la necessità di una progettazione formativa personalizzata.
«L’Accordo lo aspettavamo da molti anni, perché mette ordine. È un Testo Unico della formazione – ha dichiarato Antonio Leonardi – ci sono alcuni elementi di grande novità, la più importante riguarda il corso obbligatorio per i datori di lavoro. Il documento contiene le indicazioni sulle nuove tecnologie. Crediamo che potesse spingersi un poi più in là, avremmo voluto che fossero definiti meglio i requisiti necessari degli Enti preposti all’erogazione della formazione, e poi sarebbe stato meglio che il documento fosse stato più diretto verso la formazione on the job. Ci auguriamo che tali criticità possano essere superate nel prossimo Accordo». «Serve consapevolezza, chiarezza e linearità – ha concluso Antonio Piana – Esec è un Ente paritetico gestito in maniera eguale da Ance Catania e dai sindacati di settore Filca Cisl; Feneal Uil e Fillea Cgil Catania. Le parti sociali stanno mettendo in pista un grande sforzo, attraverso anche l’Esec; l’obiettivo è predicare e praticare ciò che prevede la normativa. A noi di Esec spetterà la parte più operativa, dovremo mettere a terra tutte le novità previste dall’Accordo Stato Regioni».