Sicilia, la nautica prova a ripartire. Il settore si dà appuntamento al Seacily

Torna in edicola il Rapporto Sud del Sole 24 Ore – acquistabile nelle edicole di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna venerdì 16 ottobre – con l’inchiesta di apertura dedicata al tema dei porti e dello sviluppo degli scali. Il focus, che prende spunto dal settimo Report annuale “Italian Maritime economy, l’impatto del Covid-19 sui trasporti marittimi: rotte strategiche e scenari globali.

Intermodalità e sostenibilità le chiavi per il rilancio italiano” curato da Srm, società di ricerche e studi sul Mezzogiorno, collegata al Gruppo Intesa San Paolo, dimostra che il Covid-19, che ha impattato fortemente sul traffico marittimo da e per l’Italia – l’import export marittimo, nei primi sei mesi del 2020, è calato infatti del 21­% (in valore) – in realtà harisparmiato il Mezzogiorno, a cui è andata un po’ meglio. La movimentazione complessiva di merci dai porti del Sud d’Italia ha infatti subìto una contrazione (in tonnellate) dello 0,8% contro il calo dell’­­11,5% del totale Italia nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 – precisa il dg di Srm Massimo Deandreis – grazie soprattutto alla forte vocazione ai settori agroalimentare ed energetico che non si sono mai fermati». Nel semestre passato ha tenuto soprattutto il traffico container, pari al 31­% del totale gestito dai porti del Sud, contro la quota del 23% del traffico italiano.

Ma il comparto che ha sofferto e continua a soffrire più di tutti è quello turistico. Il blocco delle crociere fino al ­17 agosto ha rappresentato un forte colpo all’economia portuale. Il traffico passeggeri, ad esempio, da Napoli verso le isole del golfo – si legge nel Rapporto – si è ridotto (sempre da gennaio ad agosto) del 60% e quello verso le grandi isole, Sicilia e Sardegna, del 50%. È mancato del tutto e continua a mancare il turismo internazionale.

Sull’inserto economico dedicato ai territori del Sud anche la riflessione sul ruolo dei porti del Mezzogiorno nel Mediterraneo di Ennio Cascetta, amministratore unico di RAM Logistica, Infrastrutture e Trasporti Spa e professore ordinario di pianificazione dei Sistemi di Trasporto della Federico II di Napoli per il quale: “Il Sud potrebbe diventare una piattaforma logistica del Mediterraneo, attivando piani integrati per sviluppare funzioni logistiche e manifatturiere nelle zone portuali, oltre a servire bene i traffici di import ed export del territorio. Non ha invece molto senso, per me, un ipotetico ruolo di molo del Mediterraneo, ossia scaricare al Sud le merci destinate in Europa e farle proseguire via terra”.

Il Rapporto Sud del Sole 24 Ore punta poi i riflettori sulla nautica in Sicilia, un comparto formato da ­­55 aziende per complessivi 310 addetti che prova a ripartire dandosi appuntamento al Seacily, il salone nautico che si terrà a Palermo al Marina di Villa Igiea dal 29 ottobre al primo novembre. La Sicilia vuole giocare un ruolo di primo piano sia sul fronte dell’ospitalità, sia sul fronte industriale con le sue produzioni di nicchia ma di grande qualità. Per quanto riguarda l’ospitalità l’isola, secondo i dati dell’ultimo rapporto della “Nautica in cifre”, è protagonista di un paradosso: è prima in Italia per numero di infrastrutture che sono in totale 141 per complessivi 17.625 posti barca di cui 2.334 (il 13,2% del totale) nei cosiddetti marina, cioè nati per ospitare i diportisti.  La Sicilia invece primeggia per i punti di ormeggio (sono 4.126) seguita da Sardegna (4.026) e Veneto (2.000): «Queste tre regioni raggiungono quasi il 60% dei punti di ormeggio complessivamente disponibili» si legge nel rapporto ‘La nautica in cifre’.

E sulle pagine del Rapporto Sud focus anche sul porto di Palermo che il 30 ottobre inaugura il nuovo Molo Sammuzzo, riqualificato e destinato alla crocieristica e che insieme ai porti di Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle fa parte dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale. E proprio l’Adsp ha incassato il via libera da parte del ministero delle Infrastrutture del finanziamento di ­106,5 milioni di euro di cui 81 milioni destinati alla riqualificazione industriale del polo portuale di Palermo. Il Presidente Pasqualino Monti racconta al Sole 24 Ore i prossimi passi dello sviluppo del porto di Palermo, a cui mancano tre anni per completare la trasformazione, e dei porti della Sicilia occidentale, che potranno fare secondo Monti “da volano all’incremento del Pil regionale se troveranno industria alle spalle e popolazione che consuma”.

Sempre sul tema della nautica, il Rapporto Sud parla anche del caso di Aicon Group che ha sede degli Stati Uniti ed è la holding che controlla la Aicont yachts che invece è italiana, messinese per la precisione, che adesso sarà rilanciata da imprenditori statunitensi: “Punteremo a costruire imbarcazioni realizzate praticamente su misura, un genere che oggi non esiste nel segmento dai 50 agli 85 piedi. Design italiano ed ingegneria americana costituiranno una miscela irresistibile” spiega  Marc-Udo Broich, ceo del Gruppo che ha rilevato nel 2018 il marchio Aicon.

Il supplemento dedicato ai territori del Sud approfondisce un altro tema tornato di grande attualità con la pandemia: quello delle aree interne. In questo caso parliamo della Snai, la Strategia nazionale per le aree interne cui il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ha dedicato negli ultimi mesi particolari cure nel tentativo di dare un’accelerata all’attuazione. Soprattutto in vista della scadenza indicata dal Cipe secondo cui entro il 31 dicembre di quest’anno devono essere firmati tutti gli Accordi di programma quadra. Da questo punto di vista le regioni del Mezzogiorno (Sardegna compresa ovviamente) sono a metà del guado: su 17 aree previste nella Strategia nazionale sono 9 quelle che hanno già firmato gli Apq mentre per otto aree la procedura è ancora in itinere.  Gli addetti ai lavori lamentano una certa farraginosità della procedura che giudicano troppo appesantita da numerosi passaggi burocratici.  Il programma ministeriale è di portare a termine il prima possibile questa fase sperimentale per far diventare la Strategia nazionale aree interne una misura strutturale.  Le risorse, del resto, ci sono: a livello nazionale le 40 aree interne che hanno già firmato gli Apq possono contare su una dotazione finanziaria che supera di poco i 719 milioni. Ma soprattutto ci sono già le risorse per il futuro a partire dal 2021: ai 200 milioni già stanziati si sono aggiunti i 100 milioni destinati a questa finalità ad agosto.

Infine, il Rapporto Sud in edicola con Il Sole 24 Ore venerdì 16 ottobre, racconta la storia dell’azienda siciliana Im*Media, una digital agency con sede a Palermo che grazie all’imporsi del nuovo modello di smartworking ha potuto competere con agenzie digitali milanesi e conquistare committenti in tutta Italia del calibro di Samsung, Fca e poi Cassina, Rcs Pubblicità, Caronte & Tourist, Paglieri, Molinari, Mandrarossa ma anche parecchie Pmi. Oggi conta 35 addetti e un fatturato medio di due milioni l’anno.