SCUOLA, FLASH MOB A PALERMO CONTRO VIOLENZA ED EMERGENZA

“Genitori, insegnanti, studenti, insieme #abbracciamolanostrascuola”. È all’insegna dell’appello “per la comunità educante”, che si è svolto, nel primo pomeriggio di oggi, il flash-mob organizzato da Cisl e Cisl Scuola (la Fsur) “contro i ripetuti atti di violenza ai danni del personale scolastico perpetrati in questi giorni in vari istituti d’Italia, Palermo compresa”. All’iniziativa hanno preso parte alcune centinaia di persone, tutte con il cartello-appello in mano. L’assessore comunale Giovanna Marano; Salvatore Cecala dell’Ufficio scolastico regionale. E i vertici siciliani e nazionali della Cisl: dalla leader nazionale Maddalena Gissi alla segretaria regionale Francesca Bellia alla segreteria della Cisl Sicilia guidata dal segretario generale Mimmo Milazzo. La protesta ha simbolicamente cinto d’assedio la scuola Archimede di piazza Castelnuovo e ha voluto “dare il senso di una nuova alleanza sociale a difesa della scuola”. Sarà ripetuta, hanno fatto sapere i vertici del sindacato, in altre piazze d’Italia.

L’idea del flash-mob è scaturita dall’incontro-dibattito svoltosi in mattinata a Palermo per iniziativa della Cisl, sui temi della scuola. Il meeting, al quale hanno preso parte docenti e personale Ata arrivati da tutta la Sicilia, ha messo a nudo le ipoteche che pendono sul pianeta scuola. In Sicilia, è stato detto, per via del calo demografico, nell’arco dei prossimi dieci anni scompariranno oltre 91 mila alunni di cui trentamila nella scuola primaria. Inoltre, stando ai numeri resi noti da Maria Luisa Altomonte, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, “negli ultimi tre anni la scuola siciliana ha perso 28 mila ragazzi: un dato allarmante. Qualcosa come diecimila alunni l’anno. Anche per questo – ha aggiunto tra gli applausi – agli immigrati che arrivano con bambini o fanno qui i loro figli e li mandano nelle nostre scuole, possiamo solo dare il benvenuto”.

L’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla ha annunciato per i prossimi giorni il “bando per l’edilizia scolastica 2018-2020”. E ha informato che “è in fase di convocazione il tavolo con gli attori del sistema per definire assieme un progetto sostenibile sulle priorità del sistema-scuola”.

L’incontro-dibattito, aperto dal saluto del presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando, ha anticipato di qualche giorno il voto per il rinnovo delle Rsu, le Rappresentanze sindacali unitarie del personale della scuola. L’appuntamento è fissato per il 17, 18 e 19 aprile. Ne hanno parlato i vertici regionali e nazionali della Cisl: Bellia, Gissi, Milazzo e Piero Ragazzini, della segreteria confederale.

La competizione, hanno reso noto, in Sicilia coinvolge 102 mila 190 dipendenti delle scuole di ogni ordine e grado. La Cisl è in corsa con 1762 candidati di cui 912 (il 52%) donne. “L’obiettivo di tutti i rappresentanti Cisl – hanno ripetuto i sindacalisti – è negoziare per il bene della scuola e della comunità”. Un impegno di civiltà che in Sicilia deve fare i conti con i problemi sul tappeto. Tra l’altro, “su oltre 4200 edifici scolastici, solo 1680 (il 39%) sono utilizzati per attività didattiche”. Il resto sono immobili fuori uso per varie ragioni. C’è poi il problema della dispersione: “La Sicilia, col 23,5% di 18-24enni fuori dai percorsi di istruzione e formazione, figura nei primi dieci posti su oltre 400 regioni europee”. Insomma, un record a rovescio che “non fa proprio onore alla nostra regione”, con le parole di Milazzo. Tanto più che fa il paio con gli alti indici di povertà che qui esistono. “La povertà economica e quella educativa – ha sostenuto il numero uno della Cisl Sicilia – sono troppo spesso due facce della stessa medaglia. E manifestano persino la grave tendenza a trasmettersi per via ereditaria”.