
Innovazione, ricerca e digitalizzazione sono i “motori dello sviluppo e dell’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale”, insieme alla prevenzione, alla tutela e alla formazione dei medici e la riforma della medicina generale. Questo il cuore dell’intervento del ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto oggi alla XXVI Edizione di Salute Direzione Nord, evento promosso dalla Fondazione Stelline, in corso presso il Belvedere di Palazzo Lombardia, con il patrocinio della Commissione Europea e del Comune di Milano, oltre al contributo di Regione Lombardia e di Fondazione Cariplo.
“Ricerca e innovazione sono i punti dove investire e dove i soldi sono ben spesi, oltre che essere motore di medicina e biomedicina – ha dichiarato il ministro – la cura oggi di malattie un tempo incurabili è dovuto a questo”. In merito alla necessità di innovare costantemente e alle discrepanze presenti nel territorio italiano in termini di accesso e SSN, Schillaci ha precisato come “la digitalizzazione può servire a superare tante discrepanze”, e come con “la telemedicina avremo quello che accadde nel dopo guerra con autostrade, ovvero unire Nord con Sud, piccoli centri e grandi città, città della costa”. Il ministro Schillaci ha poi spiegato come grazie al “tele-consulto, sarà possibile avere in tempi rapidi un secondo consulto da un esperto che vive lontano dal cittadino”, cosa che, “insieme al fascicolo sanitario elettronico consente migliore accesso al Pronto Soccorso, evitando il duplicato di esami fatti di recente. Un processo virtuoso”, ha concluso il ministro, “che ci vede impegnati e possa cambiare in meglio il Sistema Sanitario Nazionale”.
Il ministro della Salute, che ha riaffermato come il nostro Sistema Sanitario Nazionale continui a restare un modello nel mondo ma che necessiti anche di una riforma della medicina generale. Schillaci ha affrontato la crescente disaffezione dei giovani verso la professione di medico di famiglia, proponendo una riqualificazione della scuola di medicina regionale, affinché lo stipendio sia più allineato a quello delle specializzazioni. “L’obiettivo è mantenere il medico di base come primo presidio per il cittadino – ha detto il ministro – introducendo al contempo la possibilità per i nuovi medici di scegliere tra la convenzione tradizionale e l’assegnazione alle regioni, che potranno così disporre dei medici dove più necessario, anche nelle case e nelle comunità dedicate alla medicina territoriale”.
Dopo aver definito la prevenzione come “l’arma e il farmaco migliore” per mantenere vivo il Sistema sanitario Nazionale, riferendosi agli “stati generali della prevenzione”, tenutosi a Napoli, Schillaci ha rimarcato l’esigenza di superare il divario nord-sud in tema di sanità, promuovendo un cambio di passo che riduca in prospettiva il numero di malati, garantendo a tutti l’accesso gratuito alle cure. “la salute non è di destra né di sinistra,” ha chiosato il ministro, elogiando l’ampia partecipazione interpartitica e settoriale agli stati generali.
Centrale la questione della carenza di personale, sia per medici che per infermieri. Per i medici, secondo il ministro della Salute, “la carenza si concentra in alcune specialità, non tanto nel numero assoluto. Il Governo è intervenuto aumentando le borse di studio per i giovani che scelgono le specializzazioni meno ambite, come radioterapia e anatomia patologica, fondamentali per l’oncologia moderna ma meno scelte.” Sempre secondo il ministro, riducendo la burocrazia per i medici in queste discipline, si riuscirà a incentivare la scelta di queste carriere. Per quanto riguarda gli infermieri, Schillaci ha riconosciuto che si tratti di un “problema a livello europeo e mondiale e stiamo lavorando per rendere più attrattiva la laurea in scienze infermieristiche”, perché è necessario un “cambio di passo” che preveda per gli infermieri compiti diversi, retribuzioni migliori e maggiori opportunità di carriera all’interno del servizio sanitario nazionale.
Su uno dei punti dolenti maggiormente percepiti dal cittadino, ovvero le liste di attesa per accedere ad accertamenti, esami specialistici o agli stessi pronti soccorso, il ministro ha ribadito l’importanza di una “battaglia comune tra Governo, ministero e regioni”.
Schillaci ha sottolineato il suo impegno per la tutela dei medici, annunciando il prolungamento dello scudo penale per il 2025, con l’obiettivo di renderlo definitivo. “I medici sono la parte migliore di questo Paese,” ha affermato il ministro, evidenziando come la medicina difensiva, pur sovrastimata nell’impatto economico, contribuisca ad aumentare le richieste di esami non sempre appropriati.
L’intervento del ministro della Salute si è concluso parlando della disponibilità del Governo ad accogliere, se necessario, nuove situazioni di emergenza umanitaria, citando l’esempio dell’accoglienza di molti bambini da Gaza, anche grazie alla collaborazione di Regione Lombardia. questo, a suo dire, “dimostra ancora una volta l’eccellenza delle strutture sanitarie nazionali italiane.”