
Palermo – Il Centro di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, gestito in convenzione con l’Irccs Bambino Gesù di Roma, rimarrà operativo anche dopo la scadenza del 31 luglio. È questo il risultato dell’incontro di ieri, nella capitale, tra l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, il dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, e i vertici dei ministeri della Salute e dell’Economia e finanze.
La proroga è stata consentita sino al 31 dicembre 2025 grazie all’impegno assunto dall’assessore Faraoni e dal dirigente Iacolino di trasmettere a breve la proposta della nuova rete ospedaliera che dovrà prevedere l’integrazione delle attività del Centro di Taormina con il reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale Papardo di Messina. In Sicilia è già presente, come previsto dalla rete ospedaliera del 2019, un centro di cardiochirurgia pediatrica all’ospedale Civico di Palermo, affidato alla Fondazione del Gruppo San Donato, e il “decreto Balduzzi” prevede la presenza di una sola struttura ogni 5 milioni di abitanti: la Regione sta lavorando al superamento di questo vincolo, così come avvenuto in altre realtà italiane.
«È stata e resta una trattativa molto difficile – sottolinea il presidente della Regione, Renato Schifani – nella quale il governo regionale ha cercato di far emergere gli sforzi che si stanno facendo per inserire questa struttura nell’intero sistema della sanità siciliana. Non è così semplice come in maniera demagogica l’opposizione vuole fare apparire. La deroga rientra all’interno di un percorso di riorganizzazione della nuova rete ospedaliera alla quale il governo sta lavorando da mesi in un dialogo costante e discreto con il territorio, con l’obiettivo di rispettare tutti i parametri richiesti dal ministero. Auspico, pertanto, che il nuovo piano veda presto la luce senza ulteriori ostacoli dovuti a posizioni preconcette».
«Il nostro principale interesse, al pari di quello del governo nazionale – dice l’assessore Faraoni – è quello di non venir mai meno al nostro dovere di cura e assistenza nei confronti dei pazienti più piccoli. Abbiamo chiesto e ottenuto questa nuova proroga per avere più tempo per realizzare l’assetto migliore nel campo della cardiochirurgia pediatrica in Sicilia. Nel frattempo, proseguiamo nel percorso di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale che stiamo portando avanti. Il giudizio dei ministeri sulla permanenza della cardiochirurgia pediatrica nella cittadina ionica non è legato soltanto a questa integrazione con le attività del Papardo di Messina ma sarà complessivo sulla nuova rete ospedaliera siciliana. Stiamo facendo un grande lavoro per renderla aderente ai bisogni della gente e allo stesso tempo sostenibile per la Regione sul piano finanziario: un obiettivo indispensabile per tutta la collettività».