Rigassificatore di Panigaglia (SP), EveryOne Group: L’impianto va dismesso, perché è obsoleto, pericoloso e incompatibile con le direttive europee

La Spezia – EveryOne Group, organizzazione internazionale per i diritti umani e l’ambiente, si unisce con decisione al Comitato per la dismissione immediata del rigassificatore di Panigaglia (SP), sostenendo le istanze di cittadini e attivisti che da tempo denunciano le gravi criticità strutturali, ambientali e di sicurezza di uno degli impianti energetici più controversi del Paese.
“La battaglia contro gli impianti industriali tossici ed esplosivi non è solo un impegno civile, ma una missione etica”, dichiara Roberto Malini, co-presidente di EveryOne Group. “Abbiamo intrapreso una china pericolosa. Non si può legiferare o approvare progetti sull’onda della psicosi energetica legata al momento contingente. Il Green Deal europeo segna una svolta epocale che ci allontana dalle fonti fossili, dagli impianti che avvelenano aria e acqua, da strutture industriali che, nel corso degli anni, hanno provocato disastri ecologici e tragedie umanitarie”.
EveryOne Group sottolinea che il sito di Panigaglia non sarebbe oggi autorizzabile secondo le attuali normative europee in materia di rischio industriale e tutela ambientale. Il Piano di Emergenza Esterna (PEE), pur redatto e approvato, appare insufficiente e contraddittorio, come dimostrano le osservazioni tecniche del Comitato locale. L’unica via d’accesso, la S.P. 530 “napoleonica”, è inadatta a gestire un’evacuazione o un’emergenza, mentre l’area ricade in una delle zone più densamente abitate del Golfo, con scuole, arsenale, porticcioli, uffici pubblici e luoghi sensibili a meno di 2 km dall’impianto.
“Dobbiamo ascoltare la voce della scienza e dell’ambientalismo”, prosegue Malini. “Le normative europee – sempre più stringenti – impongono il rispetto del principio di precauzione, mentre in Italia il Decreto Semplificazioni tende a bypassarle. È una regressione economica, civile ed etica da cui è urgente discostarsi. Ogni scelta deve essere guidata da valutazioni tecniche solide, trasparenza, coinvolgimento della cittadinanza”.
Il Comitato ha inoltre denunciato il rischio connesso al trasporto via terra del GNL in cisterne criogeniche, evidenziando l’ipocrisia di definirlo più sicuro o ecologico rispetto al trasporto via mare, a fronte di documentati incidenti internazionali.
EveryOne Group invita le autorità a revocare l’autorizzazione all’impianto, a sospenderne l’attività e ad avviare un processo di dismissione e riconversione dell’area, in linea con la transizione ecologica e la protezione del diritto alla salute e alla sicurezza dei cittadini.