Novi Sad (Serbia) oggi ha commemorato le vittime dell’incidente di un anno fa nella stazione ferroviaria. Evento importante perché, a seguito dei 16 morti per il crollo di una tettoia, nacque un movimento che, a partire dalla denuncia di corruzione per il crollo, diede vita ad un movimento, guidato da giovani, che contestava il regime del governo di Aleksandar Vucic.
Un evento importante che, per quanto abbiamo potuto seguire, è stato riportato dal tg2 delle 13 con un breve collegamento con un corrispondente e, diverso corrispondente ma sempre breve collegamento, dal tg1 delle 13,30. Non abbiamo seguito il tg3 e RaiNews24, altri canali con tg. Ma i due che abbiamo visto sono stati sufficienti a farci capire come viene gestita economicamente l’informazione di Stato, grazie ai soldi che i contribuenti versano col cosiddetto canone.
Non sappiamo da dove erano giunti i due giornalisti e se, nello specifico serbo, questi tg hanno dei corrispondenti che, dalla capitale Belgrado, sono andati per il servizio-flash a Novi Sad, oppure sono arrivati dall’Italia per l’occasione o da qualche altra sede vicina con corrispondenti fissi. Importa fino ad un certo punto. Ché i due giornalisti, più o meno contemporaneamente a Novi Sad, danno già idea di come sono amministrati i soldi dei contribuenti per il servizio di Stato.
Una cosa è certa. La prossima volta che sentiremo che la Rai ha problemi economici, che si deve organizzare meglio contro le evasioni del canone, che alcuni servizi non sono stati fatti per mancanza di soldi, etc…. ogni volta che sentiremo questo, non potremo che pensare a questi due corrispondenti a Novi Sad/Serbia, ed esprimeremo la nostra rabbia con una grande risata.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
