Radicali Italiani: depositate 6 PdL in Cassazione per cambiare l’Italia

“Diritto all’aborto sicuro e informato, decriminalizzazione del lavoro sessuale, protezione del suolo, riforma del titolo V sulla materia dell’energia e della transizione ecologica, contrasto alla povertà con il reddito minimo di inserimento e il tema dei debiti dello Stato nei confronti delle Pmi. Ma anche una class action per la piattaforma governativa per la raccolta firme digitali che ancora non è stata realizzata”. Sono queste le 6 PdL che oggi Radicali Italiani insieme a Volt, GD Abruzzo e altre realtà ha depositato in Cassazione. Ogni proposta dovrà essere firmata da 50mila cittadini per essere poi presentata in Senato.

 

Durante l’estate centinaia di banchetti per la raccolta verranno organizzati su tutto il territorio nazionale. “Oggi inizia un percorso di mobilitazione nelle strade fuori dai Palazzi per portare le grandi urgenze del nostro tempo all’interno del dibattito parlamentare che le ha dimenticate”, ha dichiarato la tesoriera Giulia Crivellini prima di entrare per il deposito. “Sembra un tentativo folle, soprattutto considerando le scelte conservatrici di questo governo. Ma il nostro è un tentativo necessario oggi, di fronte all’esasperazione di cittadine e cittadini che hanno ridotto la partecipazione elettorale ai minimi storici. Vogliamo far sentire di nuovo la voce delle persone che si sentono escluse. Un’esclusione che lo stesso governo pratica. La piattaforma per le firme digitali sarebbe dovuta entrare in vigore il 1 gennaio del 2022. Non solo non esiste ancora ma il ministro Nordio in una recente interrogazione ha affermato che ci vorranno ancora 12 mesi”. Su questo tema il segretario Massimiliano Iervolino ha aggiunto: “Per raccogliere le firme digitali ci dobbiamo avvalere di una piattaforma privata con un costo per il cittadino. Per questo coinvolgeremo i firmatari delle nostre PdL in una class action per essere risarciti di questo costo e per richiedere che la piattaforma venga allestita immediatamente”.

Presentazione sintetica PdL

 

Energia

Meno burocrazia per l’energia pulita!

 

L’energia è tra le materie a competenza concorrente tra Stato e Regioni. Da anni il nostro Paese soffre di veri e propri conflitti istituzionali in relazione alle infrastrutture energetiche, soprattutto per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Noi chiediamo di tagliare la burocrazia che rallenta le transizione energetica, facendo sì che l’energia sia una competenza esclusiva dello Stato.

 

Suolo

Solleva l’Italia da terra!

 

Sulla tutela del suolo il nostro Paese è in grave ritardo rispetto agli standard europei. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.

Vogliamo che si riconosca l’importanza del suolo come risorsa: difendendolo dall’erosione e dalla contaminazione, contrastando il consumo di suolo, riutilizzando le aree edificate abbandonate e introducendo la compensazione ambientale.

 

Aborto

Corpi liberi, libero aborto!

 

L’attuale legge 194 non garantisce un vero diritto all’aborto ma lo consente in determinati e specifici casi. Noi chiediamo un autonomo diritto di scelta e autodeterminazione, per far sì che la libertà riproduttiva non incontri più ostacoli morali e amministrativi e possa essere liberamente accessibile per chiunque decida di interrompere una gravidanza.

 

Sex work

Diritti al lavoro sessuale!

 

La legge attuale sul sex work ha ottenuto un unico risultato: prendere di mira le lavoratrici e i lavoratori del sesso e rendere le loro condizioni di vita meno sicure.

Noi chiediamo una piena decriminalizzazione del sex work. Rimuovendo tutti i divieti, le sanzioni e gli ostacoli normativi che si abbattono su un’intera categoria di persone e riconoscendo il lavoro sessuale come autonoma e legittima professione.

 

 

Debiti dello Stato

Una vera compensazione per le imprese!

 

Ad oggi il debito commerciale dello Stato nei confronti delle imprese supera i 60 miliardi di euro. Questo genera un grande problema di liquidità a tutto il sistema produttivo.

Noi chiediamo che i professionisti e le imprese che vantano un credito con lo Stato possano utilizzarlo per il pagamento di imposte e contributi o cederlo a un intermediario finanziario.

 

Povertà

Per un reddito minimo di inserimento!

 

Un quarto della popolazione italiana è a rischio povertà o esclusione sociale a causa di diritti approssimativi, salari bassi e contratti a termine.

Vogliamo contrastare questo Governo che vuole introdurre inaccettabili distinzioni tra chi merita e chi non merita di essere aiutato. Noi chiediamo di introdurre il Reddito Minimo di Inserimento, per garantire a tutti il diritto ad una vita dignitosa, fornendo l’aiuto economico e formativo necessario a uscire dalla condizione di povertà