Processo Veneto Banca PwC: Confconsumatori parte civile

Confconsumatori è stata ammessa come parte civile nel processo a carico di Alessandra Mingozzi (responsabile del controllo sui bilanci di Veneto Banca fra il 2010 ed il 2018) e della società di revisione PriceWaterHouseCooper Spa, società di revisione dei bilanci dal 2015 al 2018 del gruppo Veneto Banca, di cui la Mingozzi era socia. Si tratta di un nuovo filone processuale avviato in relazione alle vicende che hanno travolto i piccoli risparmiatori di Veneto Banca per i quali ora si apre la speranza di potersi costituire parte civile anche in questo processo penale.  

LE ACCUSE – Gravissime le accuse rivolte alla società di revisione PwC alla quale si contestano i reati di “ostacolo alle attività di vigilanza”, “illecito amministrativo dell’ente” e “falsità nelle relazioni e nelle comunicazioni dei responsabili della revisione”. Per la Procura, la Mingozzi, al fine di conseguire un ingiusto profitto, attestava consapevolmente il falso e occultava informazioni rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della ex popolare, esprimendo sui bilanci un giudizio positivo, senza rilievi, rivelatosi falso. Secondo i magistrati di Roma, tale giudizio positivo sarebbe stato espresso dal revisore con l’intenzione di ingannare i soci azionisti, gli obbligazionisti e le Autorità di vigilanza.

 

LA RICHIESTA DI CONFCONSUMATORIConfconsumatori ha anche formulato richiesta di poter citare la società di revisione PriceWaterHouseCooper Spa quale responsabile civile dei danni maturati dai soggetti danneggiati dai reati che vedono coinvolti gli azionisti di Veneto Banca. In seguito a una lunga discussione con i diversi difensori degli imputati, il Gup ha respinto tutte le argomentazioni che premevano per il rigetto della domanda di parte civile dell’associazione, accogliendo così, con ordinanza, la richiesta di Confconsumatori.

 

«La richiesta di costituzione come parte civile di Confconsumatori – ha spiegato il legale dell’associazione, Barbara d’Agostinoè stata accolta perché l’associazione ha dimostrato documentalmente e tecnicamente di possedere i requisiti per essere ammessi in ragione delle finalità statutarie. Ora, con la richiesta di rinvio a giudizio della società di revisione da parte della Procura di Roma si aprirà probabilmente una nuova possibilità per i risparmiatori azionisti e obbligazionisti di Veneto Banca di ottenere il sospirato e agognato risarcimento da una società molto solvibile».

 

«Esprimo soddisfazione – dichiara Mara Colla, presidente di Confconsumatori – per l’accoglimento della costituzione di parte civile della nostra associazione, un’ulteriore conferma della serietà e della concretezza con cui da decenni ormai siamo impegnati sul fronte della tutela dei piccoli risparmiatori truffati, oltre a lavorare parallelamente per la prevenzione delle condotte scorrette e per la promozione dell’educazione finanziaria».

 

COSA POSSONO FARE I RISPARMIATORI – L’udienza è stata aggiornata al prossimo 29 gennaio: nei mesi successivi si aprirà, probabilmente, la possibilità per i piccoli risparmiatori danneggiati di costituirsi nel processo tramite Confconsumatori. Gli interessati possono chiedere di ricevere aggiornamenti sull’andamento del processo scrivendo all’indirizzo risparmio@confconsumatori.it.