Plauso al governo per avere impugnato la legge siciliana su assunzione di medici non obiettori di coscienza per aborto

Bene il Consiglio dei Ministri che ha deciso di impugnare la legge regionale siciliana 23/2025 che permette concorsi riservati ai soli medici non obiettori nei reparti ospedalieri dove si pratica l’aborto. Lo avevamo detto a maggio (prima della sua approvazione) e lo ribadiamo oggi, si tratta di una norma incostituzionale, ingiusta e discriminatoria. 

Accogliendo con soddisfazione la notizia e auspicando la conclusione favorevole dell’iter di impugnazione, cogliamo l’occasione per ribadire ancora una volta l’invito già rivolto al legislatore siciliano nel comunicato del 22 maggio scorso affinché non assuma iniziative tese a ostacolare la vita, ma, al contrario, profonda ogni sforzo e risorsa per promuovere e sostenere la natalità, rimuovendo gli ostacoli economici e sociali che possono indurre all’aborto e rinforzando la rete di supporto, ascolto e informazione, anche attraverso la creazione di spazi idonei all’interno degli ospedali e delle Case della Comunità in via di attivazione e potenziando i consultori familiari, in modo che ogni donna possa ricevere sostegno e conoscere tutti gli strumenti a sua disposizione per potere portare a termine la propria gravidanza.

Lo dichiarano i responsabili regionali delle associazioni Alleanza Cattolica, Centro Studi Rosario Livatino, Ditelo Sui Tetti – Pubblica Agenda Sussidiaria e Condivisa, FederVita Sicilia, Fondazione Siloe, Forum delle Associazioni Familiari della Sicilia, Istituto Per la Famiglia Outside – ODV,  Milizia dell’Immacolata di Sicilia, Società Domani, Unione Giuristi Cattolici Italiani.