Petriano-Riceci (PU), ora si parla di un inceneritore. La società civile dice no

Intervento di EveryOne Group sull’ipotesi, ventilata durante l’assemblea di Confindustria, di un inceneritore – in luogo della maxi discarica – nel sito culturale, paesaggistico e naturalistico di Petriano-Riceci (PU)…

Ieri, nel corso dell’assemblea di Confindustria al Palazzo Ducale di Urbino, si è parlato di rifiuti e delle politiche che li riguardano. Nel corso della riunione, poco pubblicizzata, visto l’interesse che molti cittadini hanno attualmente riguardo all’argomento, si è fatto cenno alla possibilità di installare, invece che la maxi discarica, un impianto di incenerimento a Riceci. E nessuna, fra le figure istituzionali, si è indignata o ha chiesto che finalmente si lasci in pace lo splendido sito dell’urbinate e la sua gente. Sembra che si ricominci e se queste sono le nuove mire del business, se si continua così, sarà il caso di alzare l’asticella e portare il caso Riceci sia  livello nazionale che a livello di Unione europea. E non si deve sottovalutare che lo stalking con cui la popolazione è tormentata da mesi, attraverso annunci di orrori sempre nuovi, provoca angoscia e stress. Si può già pensare a un esposto su questo tema. Il termovalorizzatore (parola sul cui uso l’Unione europea ha più volte redarguito l’Italia) è un inceneritore, impianto invasivo, tossico, devastante per il paesaggio e per la salute. Le caratteristiche del sito di Riceci devono essere protette da vincoli al più presto e di questi progetti non si deve neanche parlare, perché provocano ansia nella cittadinanza (giustamente) e ripropongono l’annientamento della splendida area naturalistica, culturale  e paesaggistica. Ci si chiede perché la Soprintendenza taccia da mesi, visto che la sua missione è quella di far rispettare il Codice dei beni culturali. E le figure istituzionali cosa sperano? Che la gente si beva la parola gentile “termovalorizzatore” e accetti che la valle si copra di particolato, portando con sé malattie cardiovascolari, respiratorie, endocrine, neurologiche? Oggi più che mai, difendere Riceci significa avviare un modello di gestione dei rifiuti che sia virtuoso e corretto, che tenga lontano quel tipo di business che, nel mondo, ha annientato paesaggi incontaminati e avvelenato popolazioni innocenti.  Oggi più che mai, Riceci siamo noi.

Roberto Malini 
scrittore e difensore dei diritti umani

Premio Rotondi 2018 quale “Salvatore dell’arte della Shoah”

 

EveryOne Group 

Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria
Società civile contro i progetti invasivi a Riceci

 

 

Foto di Fabio Patronelli