Pesaro, il ruolo del Sindaco nei progetti a rischio ambientale. Comitato PESARO NO GNL: Ha responsabilità e poteri nonostante il Decreto Semplificazioni

Pesaro – Nel recente consiglio comunale, il sindaco Andrea Biancani ha ribadito la sua impotenza istituzionale rispetto al progetto di un impianto di liquefazione metano. È proprio vera, questa affermazione? Oppure il primo cittadino sottovaluta le proprie funzioni e possibilità di intervento, tanto più dopo il “no” al progetto del Comitato Tecnico Regionale, con le osservazioni dei Vigili del Fuoco e di ARPAM.

Ecco l’opinione di Roberto Malini e Lisetta Sperindei del Comitato PESARO: NO GNL: “Nonostante il Decreto Semplificazioni abbia introdotto procedure accelerate per alcuni investimenti ritenuti strategici, il Sindaco mantiene precisi poteri e doveri, in particolare a tutela della salute pubblica e della sicurezza del territorio. In base all’articolo 50 del TUEL (Decreto Legislativo 267/2000), il Sindaco è autorità sanitaria locale e può esercitare poteri di ordinanza in caso di rischio sanitario o ambientale e anche esprimere pareri contrari o osservazioni tecniche in fase di conferenze di servizi o di autorizzazioni. Il sindaco non è mai stato privato della facoltà di richiedere approfondimenti e verifiche a ISPRA, ARPAM, ASUR su suolo, falde e impatti.

Può agire in autotutela amministrativa per chiedere la revisione di atti come la Valutazione di Impatto Ambientale in presenza di fatti nuovi rilevanti come il parere negativo dei Vigili del Fuoco o le indagini ambientali in corso. Un primo cittadino attento al benessere della comunità ha la facoltà di convocare Consigli comunali straordinari con deliberazioni di indirizzo politico-amministrativo chiari e vincolanti per la struttura comunale. Ieri, in tal senso, si è persa un’occasione importante, come ha fatto rilevare anche la consigliera Adriana Fabbri di Alleanza Verdi e Sinistra, che poi ha votato contro l’ordine del giorno.

Al nostro sindaco desideriamo ricordare che è opportuno verificare se l’amministrazione precedente, per un errore di valutazione, abbia fatto modificare strumenti urbanistici importanti come il Regolamento sanitario in modo favorevole a impianti incompatibili con la sicurezza urbana e ambientale. Nel qual caso, può provvedere a correggere l’errore. Infine, il Sindaco può chiedere la sospensione o il ritiro del progetto al Ministero competente, quando emergano elementi di illegittimità, danno o pericolo concreto per la comunità”. In base a queste considerazioni, forse dire che “il sindaco non può fare nulla” non è corretto né istituzionalmente né eticamente. In contesti così delicati, il suo silenzio può essere letto dalla cittadinanza come assenso, con una perdita di fiducia nelle istituzioni da parte della comunità.

Nella foto di Steed Gamero, Lisetta Sperindei, Roberto Malini e altri attivisti davanti alla Fox  Petroli