Pesaro, Green Fox: dall’incontro pubblico all’Alexander cresce la mobilitazione contro un pericoloso ritorno al passato

Un evento partecipato per sottolineare l’inopportunità del progetto e la necessità di scelte moderne, sicure e  vincenti per l’economia; le analogie con i casi internazionali…

Si è svolto con una significativa partecipazione, venerdì 30 maggio all’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, l’incontro pubblico promosso dal Comitato “Pesaro: NO GNL”, che ha visto l’intervento di un addetto ai lavori, il geometra Carlo Ialenti, e di attivisti e cittadini uniti dalla volontà di fermare il progetto dell’impianto di liquefazione di metano previsto in zona Tombaccia.

L’incontro ha messo in luce gravi criticità del progetto, errori e lacune nella documentazione relativa alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ministeriale, che saranno oggetto di approfondimento in sede di ricorso al Presidente della Repubblica, ma anche di un’indagine formale da parte della Commissione Europea.

“Ma ciò che è emerso con forza – spiegano Roberto Malini e Lisetta Sperindei, referenti del Comitato – è il senso di regressione che tale impianto rappresenterebbe per la città. Una Pesaro che si è distinta in questi anni per la sua vocazione culturale, turistica, artistica e innovativa e che oggi rischia una svolta drammatica verso un modello industriale arcaico, segnato da inquinamento, pericolosità e perdita d’identità”.

“È in gioco – ha sottolineato nel suo intervento Christian Guidi dell’associazione Iniziativa per l’Europa e per l’Ambiente – una scelta cruciale per la città: assecondare un progetto che compromette l’ambiente, l’economia locale e l’immagine di Pesaro, oppure avere il coraggio di seguire la vocazione nuova e autentica della comunità pesarese, che guarda a una crescita sostenibile, all’arte, alla scienza, alla qualità della vita”.

Come ha rilevato il Comitato, il  progetto GNL, oltre a minacciare l’ambiente e la sicurezza dei cittadini, rappresenta un rischio economico e strategico: infrastrutture costose, legate a una filiera fossile in declino, potrebbero presto trasformarsi in “asset incagliati”, mentre le occasioni per investire in vere energie rinnovabili vengono sacrificate e nuove servitù si affermano in città, allontanandola da modelli sostenibili e da ogni progetto di innovazione e vera sostenibiltà. “E cosa dire del turismo? – si chiedono Malini e Sperindei, in linea con quanto affermato da Christian Guidi – Quel turismo che si dimostra vincente oggi più che mai se fa leva sulla valorizzazione dell’ambiente e della cultura? Pesaro unisce al pregio del litorale una serie di valori naturalistici, artistici e storici straordinari, che meritano importanti investimenti per diventare il motore economico e innovativo della città. Ma se scegliamo il ritorno a un passato da cui si allontanano, in tutto il mondo, le amministrazioni di città che guardano al futuro con ottimismo, che sorte potremo mai avere?”.

Il dibattito è stato anche il preludio a nuovi incontri con la cittadinanza. Pesaro ha la possibilità di scegliere la propria vocazione anche osservando i paesi che ancora non sono capaci di uscire dal fossile. Per esempio, gli Stati Uniti, dove il caso del progetto CP2 LNG in Louisiana ha suscitato negli ultimi tempi un’ondata di proteste da parte di comunità locali, ambientalisti, esperti e giuristi. Lì come a Pesaro, le istituzioni hanno autorizzato impianti altamente impattanti nonostante violazioni gravi, allarmi sanitari e ambientali e l’opposizione dei cittadini.

“Un’analisi del Bullard Center for Environmental Justice – sottolineano gli attivisti del Comitato PESARO: NO GNL – ha rivelato come il GNL contribuisca a creare ‘zone di sacrificio’: territori condannati all’inquinamento e alla marginalizzazione in nome del profitto. È ciò che rischia anche Pesaro, con l’impianto previsto vicinissimo alle abitazioniin una zona da bonificareesposta a rischio di incidente rilevante e storicamente interessata da attività petrolifere. Ne parleremo ai cittadini in un prossimo incontro, con la partecipazione del prof. Sergio Ulgiati, esperto di chimica ambientale e membro del Comitato etico e scientifico di Europa Verde”.

La serata ha infine denunciato il pesante silenzio delle istituzioni e della politica, in Italia come all’estero. In campagna elettorale, nessun grande partito ha il coraggio di nominare il progetto GNL, preferendo non esporsi per non perdere consensi.

Un atteggiamento che legittima il greenwashing, cioè la falsa narrazione del GNL come “carburante pulito”, nonostante le evidenze scientifiche dimostrino la sua alta pericolosità climatica e sanitaria. Solo alcune forze ambientaliste, come Europa Verde e AVS, hanno espresso posizioni critiche, impegnandosi per aumentare la loro effettiva forza d’azione nelle coalizioni di cui fanno parte.

Il Comitato “Pesaro: NO GNL” rilancia da oggi la mobilitazione, rafforzato dalla partecipazione, dall’interesse e dalle voci libere che si sono espresse nell’incontro del 30 maggio. “La città merita trasparenza, rispetto e una visione lungimirante – concludono gli attivisti – e non una condanna a ripetere gli errori del passato, impantanandosi in una condizione di pericolo e servitù nei confronti dell’industria pericolosa e insalubre”.

Nella foto, un momento dell’incontro all’Alexander