Pesaro, cresce la protesta contro il progetto di una maxi discarica nel paesaggio umanistico e naturalistico di Riceci

di Roberto Malini


Pesaro, 30 settembre 2023: un giorno di impegno, di azione civile, con tanta gente determinata e consapevole, a difesa di Riceci, piccola località nel comune di Petriano che fa parte del paesaggio in cui fiorì il Rinascimento urbinate. Piccola località dai notevoli valori culturali, naturalistici e paesaggistici che è stata identificata quale sede ideale di… una maxi discarica. Ideale non per la cittadinanza né per l’ambiente di cui oggi in molti si fanno paladini, ma solo in pochi si impegnano per tutelare.

Ideale, invece, per alcune aziende che vogliono guadagnare una cifra spropositata nello strano business dei rifiuti, che vede ancora le discariche come una fonte di enorme guadagno, nonostante l’Unione europea promuova la prevenzione della produzione di rifiuti e il riutilizzo dei prodotti ogni qualvolta sia possibile. Siamo ancora qui a dire no alla discarica di Riceci, dopo che tutte le istituzioni locali hanno affermato – e i loro virgolettati sono apparsi sui quotidiani – che essa si pone contro tutte le normative sul paesaggio, sull’ambiente e sulla salute. L’hanno dichiarato, ma non sono riuscite ancora a cancellare per sempre l’inaccettabile progetto, quasi che una misteriosa energia le rendesse confuse, esitanti, prive di decisionalità. 30 settembre, un giorno di sdegno, ma anche di dialogo, perché i cittadini, nonostante l’incredibile empasse istituzionale, chiedono ancora con pazienza alle istituzioni di essere limpide, oneste, trasparenti.

Di fronte alla prospettiva di un’invasione che porterebbe devastazione all’ambiente, uno sfregio insanabile al paesaggio, un turbamento malato alla vita naturale che da millenni ripete il suo miracolo a Riceci, l’atteggiamento della società civile, tuttavia, non può e non deve essere di rassegnazione. Continueremo a dialogare, sì, ma i valori legati alla qualità della vita, ai beni culturali, alla salute dell’ambiente, li difenderemo con la nostra determinazione, con il nostro senso di giustizia, con nostri corpi. Con i nostri corpi, sì. Pensate che non lo faremo? Non dovrebbe essere anche vostro compito, istituzioni, tutelare tali valori, accanto ai cittadini? Valori che sono da troppi anni alla mercé dei colossi industriali e della politica. Quando queste espressioni del potere, che tuttavia, come già accennato, dovrebbero essere nel contempo espressioni di consenso e democrazia, agiscono contro il bene pubblico, contro il territorio, contro la salute dei cittadini, la protesta non è solo un diritto, ma un dovere.

La forza della piazza. Le bandiere, gli striscioni, i cartelli, il no senza compromessi. Il messaggio dato alle istituzioni e all’azienda è stato poderoso, la mattina del 30 settembre. Un altro passo lungo il cammino che ci condurrà a un giorno di festa: il giorno in cui Riceci sarà salva. Siamo tanti e il vostro accanimento non ci allontana, ma ci unisce, ci fa diventare una famiglia che ama la vita e non la morte, che vuole respirare e non soffocare, che vuole la bellezza e non l’orrore. Le leggi sono con la piazza. Leggi nazionali, regionali, europee. Leggi che dicono che Riceci non deve essere violata, che non è luogo per discariche o impianti tossici. Dicono che il suo paesaggio storico (valorizzato da Raffaello e dai maestri del Rinascimento urbinate), naturalistico e agrario-biologico deve essere protetto.

A Pesaro, in piazza del Popolo, lo abbiamo ricordato ancora una volta alle nostre istituzioni, che ci rappresentano e che hanno il dovere di agire secondo le loro funzioni e il loro incarico. Però i loro rappresentanti non erano con noi, in piazza, ma chiusi in uffici e sale riunioni. Venite fuori! Basta con questo rimpallo di responsabilità, con dichiarazioni non seguite da azioni, con l’ignavia e l’indifferenza. Siate degni, rappresentanti eletti, del mandato che vi è stato conferito, siate degni del popolo che scende in piazza, siate degni dello spirito di giustizia, democrazia e libertà che anima la gente di Petriano, Urbino, Pesaro, che sospinge gli attivisti, la cui resistenza alle pressioni sta diventando eroismo. Siamo tutti Riceci!

 

Foto di Steed Gamero