Perdita occulta e maxi-bolletta da oltre 12.000 euro: Confconsumatori ottiene una riduzione dell’80% grazie alla conciliazione

Confconsumatori Parma rende noto un importante risultato che conferma ancora una volta quanto sia fondamentale rivolgersi tempestivamente agli sportelli dell’associazione quando si verificano situazioni complesse legate ai servizi essenziali.

Francesca Campanini, responsabile dello sportello di Parma, nell’ambito del progetto “Energia: diritti a viva voce”, ha seguito il caso di una consumatrice che si è trovata improvvisamente a fronteggiare una fattura idrica superiore a 12.000 euro, causata da una perdita occulta in una tubatura esterna alla propria abitazione, che si è concluso con un risultato estremamente positivo per la consumatrice assistita.

Il caso: una perdita improvvisa e un intervento immediato

La vicenda prende avvio nel luglio 2024, quando una cittadina parmense si accorge della presenza di una perdita in una tubatura esterna all’abitazione. Agisce subito adottando tutte le misure necessarie per limitare i danni e ripristinare l’impianto, quindi:

  • chiude immediatamente il contatore dell’acqua;
  • contatta un geometra di fiducia;
  • fa intervenire una ditta specializzata che, nella stessa giornata, individua il punto della perdita e crea una nuova tubazione realizzando un bypass dell’impianto che isola quello danneggiato.

L’intervento consente di risolvere il problema e permette alla consumatrice di riprendere il normale utilizzo dell’acqua. La ditta rilascia un documento pro-forma di quanto effettuato, ma non emette immediatamente fattura definitiva.

Nel frattempo, come previsto dal protocollo del gestore del servizio idrico, la consumatrice invia la segnalazione ufficiale al gestore, allegando la documentazione disponibile.

Successivamente arriva la fattura con consumi anomali, generati dal misuratore durante il periodo della perdita, con un importo complessivo superiore ai 12.000 euro. Dopo il periodo estivo, la ditta viene nuovamente contattata per completare i lavori di ripristino del giardino e rifacimento della pavimentazione rimossa per consentire la riparazione della tubatura.

Solo nel mese di dicembre 2024 viene emessa la fattura definitiva dei lavori.

A quel punto, l’associata trasmette al gestore anche il secondo modulo, con allegate: la fattura finale, la documentazione fotografica e la dichiarazione di fine lavori.

Nonostante ciò, il gestore del servizio idrico nega l’applicazione dell’agevolazione, sostenendo che tra la segnalazione della perdita e la sua riparazione sarebbero trascorsi più di 90 giorni, termine massimo previsto dal regolamento.

L’intervento di Confconsumatori

Francesca Campanini ha presentato un reclamo formale, che tuttavia riceve esito negativo. A quel punto, procede con la domanda di conciliazione nei confronti del gestore del servizio idrico.

Durante la fase conciliativa, è stato possibile dimostrare: la cronologia puntuale degli eventi, la riparazione tecnica della perdita effettiva avvenuta nei tempi previsti, grazie al documento pro-forma rilasciato dalla ditta; e che il ritardo nella fatturazione finale non era imputabile alla consumatrice.

La documentazione prodotta ha consentito di superare l’interpretazione rigida del termine dei 90 giorni.

Esito positivo: bolletta ridotta da 12.000 a poco più di 2.000 euro

La conciliazione si è conclusa con un risultato estremamente favorevole: la fattura è stata ricalcolata, passando da oltre 12.000 euro a poco più di 2.000 euro.

Un risparmio di circa 10.000 euro, ottenuto grazie alla corretta gestione del caso, alla documentazione conservata dalla consumatrice e al supporto tecnico-legale dello sportello Confconsumatori.

Confconsumatori invita tutti i cittadini che si trovano in situazioni simili a contattare gli sportelli territoriali per ricevere assistenza qualificata.