Pagamenti contactless: quasi 5 milioni di italiani non si fidano

Close-up view woman using contactless credit card on pos terminal

Il pagamento contactless, quello in cui basta avvicinare al POS la carta di credito, debito o prepagata senza inserire il pin, sta diventando sempre più comune e secondo un’indagine commissionata in occasione dell’apertura del suo Store di Milano da Facile.it a mUp Research, sono oltre 18 milioni gli italiani che ne fanno uso*.  Eppure, leggendo i numeri, questa piccola rivoluzione ha ancora molti scettici da conquistare.

 

Il primo dato che sorprende è quello relativo al numero di individui che non sa cosa sia il contactless; in base a quanto rilevato per Facile.it da mUp Research e Norstat sono circa 7.6 milioni, pari al 17,7% del campione rappresentativo della popolazione italiana adulta con età compresa fra i 18 ed i 74 anni.

Ad essere più disinformati riguardo a questa modalità di pagamento sono le donne (22.1% rispetto al 13.3% del campione maschile), i giovani con età compresa fra i 18 ed i 24 anni (qui il dato sale addirittura fino al 36.4%) e nel Nord Est (21.3%).

Sono appena meno (7.1 milioni di individui, 16,7% del campione) quelli che invece non lo usano perché le carte di pagamento che possiedono non sono abilitate al contactless. Questa volta le percentuali maggiori si registrano al Sud (19.2%) e nella fascia anagrafica 55-64 anni (21.1%).

Importante anche la dimensione del campione che, pur avendo carte abilitate, non si serve del contactless perché non si fida; in questo caso parliamo dell’11,1% del campione totale, equivalente a 4.7 milioni di individui.

La minore fiducia, continuando a scorrere i dati dell’indagine di mUp Research per Facile.it si riscontra nel campione maschile (13.8% rispetto all’8.4% del campione femminile), nella fascia 35 – 54 anni (12.3%) e nel Nord Ovest (12.6%). Al contrario gli italiani che si fidano di più del contactless sono i giovani nella fascia d’età 18 – 24 anni; fra loro appena il 7,2% è diffidente.

Riuscirà il contactless a vincere la diffidenza? Ai posteri l’ardua sentenza!